Effetti del Covid, mortalità record a Perugia nel mese di febbraio: +45% rispetto alla media storica

Effetti del Covid, mortalità record a Perugia nel mese di febbraio: +45% rispetto alla media storica
di Fabio Nucci
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Giovedì 18 Marzo 2021, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 08:23

PERUGIA - L’andamento dell’epidemia nella regione resta sull’altalena, tra nuovi contagi in lieve risalita e dati ospedalieri e decessi che non accennano a ridursi. Dopo due settimane, infatti, il totale dei positivi giornalieri è tornato sopra 300, la metà dei quali divisi tra le cinque grandi città della regione. Il segnale della ancora consistente capacità infettiva del virus che manifesta la sua evoluzione a macchia di leopardo, con 17 città sopra la soglia critica dei 250 casi, 21 che nell’ultima settimana non hanno registrato nuovi casi.
Il bilancio dei 3.364 tamponi processati con test molecolare nell’ultima giornata porta altri 324 casi al totale ormai prossimo a quota 50mila (48.526 dall’inizio dell’epidemia) con un tasso di positività vicino al 10%. Una sorta di colpo di coda che riporta i casi settimanali sopra 1.500, ma senza grandi impennate, sintomo sempre di una curva che, grazie alle misure restrittive, non si abbatte ma tende comunque alla stabilità. Con le 953 dell’ultima giornata, dal marzo 2020 sono state testate 327.622 persone, il 14,8% delle quale trovate positive al virus. Nell’ultima settimana, i casi testati sono stati 5.698 (-8%) con un’incidenza del 26,6%, in calo rispetto alla settimana precedente. Il dato dei casi testati, prende in esame solo i soggetti che per la prima volta si sottopongono a tampone.
L’analisi disarticolata delle due province continua a restituire un andamento differente, in lieve risalita a Perugia (da 156,7 a 164,7 casi ogni 100mila residenti), in calo a Terni (da 179,2 a 169,4). Nel primo caso, pesano i nuovi contagi certificati ieri in particolare a Foligno (+45) e Città di Castello (+40) cui si aggiungono i 21 di Spoleto e 23 di Perugia dove l’incidenza del virus sta tuttavia scemando. Nel ternano, invece, solo Amelia (+12) e Terni (+39) mostrano dati sopra la media, ma anche nel capoluogo si nota la tendenza verso la stabilità, con l’incidenza scesa da 224 a 204. Per la provincia maggiore, in ogni caso, le previsioni sono positive, almeno nelle proiezioni del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Cnr. « Perugia è nell’insieme delle province i cui valori previsti tra sette giorni sono al di sotto della soglia per le quali la curva dell’incidenza media mostra un trend di diminuzione. E per molti di tali territori, vale la pena di sottolineare che
questo è l’effetto delle misure restrittive messe in atto alcune settimane fa». Al momento, sono risaliti da 12 a 17 i comuni da “zona rossa” mentre altri 5 hanno un’incidenza cumulativa settimanale superiore a 200. Parallelamente, però, ce ne sono 21 che in sette giorni hanno registrato zero contagi e 4 sono tornati Covid-free.
Continua a preoccupare, però, il numero dei decessi. Ieri altri dieci (29 in tre giorni) con la media mobile del tasso di letalità che da ormai dieci giorni staziona intorno al 3% segnalando una mortalità più elevata rispetto ai contagi, considerando una latenza di circa 14 giorni. Per la prima volta si sono registrati 3 decessi a Bastia Umbra e due a San Giustino, con gli altri casi letali riguardanti pazienti di Città di Castello, Foligno, Marsciano, Terni e Perugia. Il comune capoluogo compare tra le 33 città oggetto dello studio comparato (alla media degli ultimi cinque anni pre Covid) del ministero della Salute sull’andamento della mortalità giornaliera. Stando ai dati del periodo 1-28 febbraio, Perugia è inserita tra i centri dove si è registrato l’“eccesso” maggiore rispetto alla media storica, pari al +45%. Quanto alle ospedalizzazioni, il dato da quattro giorni oscilla intorno ai 480 ricoveri totali, ieri 4 in più tra quelli ordinari (406) e un degente Covid in più in terapia intensiva dove risultano occupati 79 posti letto, con 6 ingressi giornalieri, 37 settimanali.

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