Vaccini, altre 22.300 dosi in arrivo entro domani. Slitta la somministrazione a casa per gli over 80

La vaccinazione dei primi insegnanti a Perugia
di Fabio Nucci
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Domenica 28 Febbraio 2021, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 08:11

PERUGIA  - Una “macchina da guerra” sostenuta da 14 punti vaccinali e 32 postazioni, con altri in fase di attivazione, e da un portale che in due giorni ha gestito e smistato quasi 42mila prenotazioni di docenti e over 80. Un sistema alimentato finora da quasi 76.500 “munizioni” con altre 22.300 dosi annunciate tra sabato e lunedì, comprese le 4.300 Moderna il cui arrivo è invece slittato. Dosi da impiegare per la somministrazione a domicilio di over 80 fragili, prevista da domani da parte dei medici di medicina generale.
Lo “stato dell’arte” della campagna vaccinale è stato al centro della riunione del Centro operativo regionale (Cor), tenutasi ieri, coordinata dal direttore alla Protezione civile, Stefano Nodessi Proietti, e cui hanno partecipato - tra gli altri - l’assessore regionale Enrico Melasecche, il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario, e il commissario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, che ha aggiornato i presenti sull’andamento delle vaccinazioni nella regione. A partire dai numeri: al 26 febbraio in 30.250 hanno ricevuto la prima dose, 7.008 in più rispetto alla scorsa settimana, di cui 14.933 hanno ricevuto anche il richiamo. Alle 19 di ieri risultavano 46.587 dosi somministrate, specchio del nuovo step del piano che ieri ha visto 1.536 docenti e 60 appartenenti alle forze dell’ordine ricevere la prima dose. Intanto, a proposito di scuola, da domani alle 15, prenotazioni al via anche per il personale tra i 55 e i 65 anni: venerdì sera, infatti, la Regione ha ricevuto l’elenco aggiornato dal Ministero che poi in tempi record è stato processato nel sistema. Portale che da giovedì a ieri, tra prof e over 80, ha restituito 41.700 prenotazioni effettuate online e in farmacia.
Quanto ad approvvigionamento e utilizzo dei vaccini, stando alla situazione aggiornata a ieri, sono state consegnate 59.670 dosi Pfizer, delle quali sono state utilizzate 43.290 (72,5%) con 15.210 seconde dosi programmate e un residuo non ancora utilizzato di 1.170 dosi (1,96%). Secondo quanto emerso nel Cor, sono già in programmazione il 50% degli arrivi previsti, pari ad 11.700 a settimana nel mese di marzo. Per quanto riguarda Moderna, ne sono stati consegnati 4.300 e già utilizzati 2.000 e dal 1° marzo, giorno di avvio della vaccinazione a domicilio da parte dei medici di medicina generale, ne saranno utilizzati il 50% di quelli a deposito e dei nuovi arrivi. Ieri era prevista la consegna di altre 4.300 dosi il cui arrivo (per cause non imputabili alla Regione) potrebbe slittare. Sono invece 15.500 le dosi Astrazeneca consegnate e interamente programmate per la vaccinazione del personale scolastico e delle forze dell’ordine che ha iniziato ieri le inoculazioni. “Dati che dimostrano come in Umbria non ci sia alcuna difficoltà nel mettere in atto il piano regionale di vaccinazione – è stato osservato dai componenti del Cor - e che le dosi fornite sono tutte utilizzate. Resta invece ancora molto carente la fornitura delle dosi vaccinali, specie in considerazione dell’andamento epidemiologico che avrebbe dovuto garantire quantitativi ben più elevati”. Una condizione che ha spinto la Sanità umbra a innalzare la richiesta di dosi aggiuntive da 50 a 66mila.
A livello logistico, si punta ad allargare la rete della vaccinazione di prossimità con altri punti in attivazione e la definizione di orari pomeridiani per sostenere un intervento vaccinale sempre più capillare. Una spinta che nel frattempo arriverà anche dalla decisione unanime del Cor di procedere all’utilizzo del 90% delle scorte Astrazeneca, dopo che la scorsa settimana era stato deciso di aumentarne l’utilizzo immediato dal 50 al 70 per cento.
Intanto, con oltre 7.500 ottantenni vaccinati, da domani si apre la partita per i circa 80mila over, che si stima in circa 60mila possano recarsi autonomamente nei punti vaccinali e per i quali si stima che, al ritmo di circa 5mila inoculazioni a settimana, la campagna possa concludersi entro maggio. Altro tema sul tavolo della sanità umbra, l’individuazione degli altri “servizi essenziali” oltre personale scolastico-universitario, delle forze dell’ordine e sistema penitenziario. Categorie che, in base a una circolare del Viminale, saranno individuate dai prefetti in base al rischio-esposizione al contagio dell’attività svolta

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