Vaccino ai sessantenni, quasi 7mila dosi in un giorno e mezzo

Vaccino ai sessantenni, quasi 7mila dosi in un giorno e mezzo
di Fabio Nucci
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 07:54

PERUGIA - Uno scatto da quasi settemila iniezioni, quello prodotto dal primo giorno e mezzo dedicato ai sessantenni, fascia d’età che, considerando i dati di ieri a metà giornata, ha raggiunto il 65,5% di copertura. La profilassi dedicata proseguirà ancora oggi in base alla preadesione fornita e in base alla redistribuzione territoriale delle dosi a seconda dell’operatività dei punti vaccinali. Come riporta Scienza in rete, l’ Umbria è la prima regione d’Italia quanto a immunizzazione degli over 80 con 92 su 100 assistiti che hanno completato il ciclo vaccinale. Anche per i cinquantenni è finita l’attesa e ieri sono arrivati i primi messaggi che fissano l’appuntamento con la prima somministrazione. Sul versante epidemia, si cominciano a intravedere i numeri di fine estate 2020: almeno come tasso di positività dei tamponi molecolari che con lo 0,67% è il più basso dall’8 settembre. Gli altri indicatori riportano la curva al primo ottobre, comunque ben prima dell’ascesa della seconda ondata.
È iniziato un mese decisivo sul versante lotta al Covid, con tutte le fasce d’età al momento vaccinabili in grado di preaderire alla campagna che da domani interesserà anche i cinquantenni che da ieri sono raggiunti dagli sms che indicano luogo e ora della somministrazione. Proprio domani, infatti, sono attese 45.630 dosi Pfifer che metteranno alla prova la capacità degli hub regionali. Ieri a metà giornata, infatti, ne erano rimaste poco più di 4.500 dosi mentre nella regione si sta facendo un uso “estensivo” delle Vaxzevria, farmaco per il quale sono state somministrate più dosi di quelle “ufficialmente” ricavabili da una singola fiala: oltre 7mila in più, pari al 106%. Non a caso l’ Umbria resta una delle regioni con la maggior capacità di vaccinare, sulla base delle scorte disponibili: 98,3%, secondo dato dietro la Lombardia.
Il primo giorno e mezzo dedicato ai sessantenni ha portato un’accelerazione quantificabile in circa 6.800 dosi che porta a 73.114 (dati del portale governativo) le prime dosi somministrate a tale fascia (65,5%) e a 28.844 i richiami (25,8%). Quasi al 90% la copertura dei settantenni, quanto a prime dosi, mentre quanto a seconde dosi, l’ Umbria è la regione che ne ha somministrate di più agli over 80: 92,3% come riporta Scienza in rete, davanti all’Emilia Romagna (90,75%). Primo posto, secondo l’elaborazione Gedi Visual, anche per i settantenni (88,4% di prime dosi), mentre resta il ritardo nella fascia 60-69 nella quale la regione occupa la tredicesima posizione.
Intanto, il virus sembra sempre più stretto nella morsa bel tempo-vaccinazioni e anche i numeri di ieri segnano un passo avanti verso la fascia bianca. A fronte di 6.717 tamponi, 2.544 dei quali processati con test molecolare, sono stati scovati solo 17 casi con un’incidenza dello 0,67% e una media mobile dell’1,74%, livello più basso dal primo ottobre. Stesso momento cui riportano i casi settimanali scesi a 234, mentre il totale di maggio segna 1.862, il dato più basso da settembre che si era chiuso con 697 contagi totali. Prosegue anche la discesa degli attualmente positivi che dopo quasi otto mesi sono tornati sotto la soglia dei 1.500 casi (ieri 46 guariti). Questo ha portato a 27 i comuni tornati Covid-free ma ce ne sono 61 che nell’ultima settimana non hanno registrato casi. Sull’altro fronte, solo Piegaro ha numeri da zona rossa ma negli ultimi due giorni non sono stati segnalati casi e il cluster sembra quindi circoscritto.

Considerando l’elaborazione di Scienza in rete, al 31 maggio, l’ Umbria aveva la sesta incidenza cumulativa più bassa d’Italia, pari a 31,3 casi ogni 100mila abitanti e una proiezione a 7 e 14 giorni di 29,1 e 27,1. Numeri che confermano l’imminente zona bianca. Restano in discesa i dati ospedalieri con 62 degenti ordinari (-2) e sei terapie intensive. Si registra un nuovo decesso, a Città di Castello.

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