Tesei: «Criticità post lezioni, Superiori chiuse per 15 giorni»

Tesei: «Criticità post lezioni, Superiori chiuse per 15 giorni»
di Remo Gasperini
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Sabato 17 Ottobre 2020, 12:29


PERUGIA Non chiusura totale ma chiusura per 15 giorni, a partire da lunedì, delle scuole superiori umbre che vuol dire far stare a casa circa 40mila studenti e più di 4mila docenti con l’attivazione della didattica a distanza. E’ questa la richiesta avanzata in sede di Conferenza Stato/Regioni dalla presidente Donatella Tesei insieme a Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e Sardegna. Una richiesta perentoria e irrinunciabile visto che «in caso di diniego da parte del governo (oggi è in programma un nuovo vertice n.d.r) la presidente, stimato anche l’evolversi dell’andamento epidemiologico, valuterà l’opportunità di adottare una specifica ordinanza al fine di gestire al meglio l’emergenza sanitaria che registra un costante aumento di casi di positività al Covid». 
LA CHIUSURA 
La chiusura parziale delle scuole, dunque, è stata decisa ieri mattina in una giunta straordinaria convocata «per mettere in atto una serie di attività, di cui alcune già programmate». E tra queste attività, oltre l’ordinanza sulla parziale riapertura al pubblico degli stadi, ci sono anche valutazioni, in seguito all’evolversi della situazione di «ulteriori restrizioni in merito a eventi culturali ed eventuali individuazioni di zone rosse, qualora e dove ve ne fosse necessità». Lo scopo è quello di «dare risposte concrete ed efficienti che permettano di tenere la situazione, ad oggi sotto controllo, stabile, evitando che il sistema sanitario umbro vada in affaticamento».
I MOTIVI 
La Regione ritiene che al momento i provvedimenti presi «hanno evitato particolari criticità all’interno dei plessi scolastici, criticità che invece si possono registrare nella fase di contatto tra studenti nei pressi degli istituti pre e post lezioni». Ed è questa criticità quotidiana, cui si fa risalire in parte l’aumento dei contagi che ha assunto numeri ben superiori rispetto alla fase critica della scorsa primavera, che si vuole risolvere evitando la circolazione degli studenti più grandi.
LE ALTERNATIVE 
In Umbria ci sono 44 istituti scolastici superiori frequentati da 40mila studenti (trentamila a Perugia e diecimila a Terni) dislocati in 95 sedi. Le scuole più frequentate sono i licei con 22mila studenti, seguono i tecnici con 11mila e i professionali con 7mila. Il ricorso alla didattica a distanza nel periodo di chiusura totale è stato più realizzabile per i liceali, mentre per le scuole tecniche e professionali la impossibilità di fare le esercitazioni in laboratorio è stata altamente penalizzante. Per questo, nel caso non arrivi il blocco nazionale, si sta riflettendo in queste ore anche su possibili soluzioni alternative alla chiusura totale: ulteriore aumento di mezzi, uscite ancora più scaglionate; alternanza di Dad e lezioni in classe per dimezzare le presenze giornaliere.
DATI ODIERNI 
Continuano ad aumentare le classi in isolamento. All’Itet Capitini ne sono state messe altre tre con una ventina di docenti coinvolti. Inevitabili e nemmeno piccoli i problemi con le sostituzioni. Intanto nel primo pomeriggio di ieri sono arrivate le comunicazioni ufficiali alle famiglie che ieri sono andati a riprendere i figli al Galilei per la positività di una alunna. I tamponi saranno fatti il 24. L’annunciato provvedimento di chiusura, almeno per adesso, non riguarderà l’altra grande fetta di scolari, docenti e Ata di Secondarie di I grado, Primarie e Infanzia. 
RIAPRE LO SPORT 
Come annunciato, la Tesei ha firmato anche l’ordinanza che fino al 14 novembre consente la presenza di spettatori nelle competizioni all’aperto riguardanti gli sport riconosciuti da Coni, Comitato Paralimpico e federazioni. Queste le prescrizioni all’aperto: calcio Legapro massimo di 1000 spettatori; serie D e campionati regionali Lnd massimo di 500; Calcio a 5 massimo di 200; tutti gli altri sport massimo di 200. Le capienze devono rientrare in ogni caso nel limite massimo del 15% del totale consentito dall’impianto. Nei luoghi chiusi massimo 200 spettatori e in ogni caso nel limite massimo del 15% della capienza massima. Le competizioni sono consentite, con uso di mascherine e distanziamento di un metro, negli impianti nei quali sia possibile assicurare la prenotazione ed assegnazione preventiva del posto a sedere e, se al chiuso, con adeguati volumi e ricambi d'aria.
 

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