Covid, in calo ricoveri e incidenza: l' Umbria resta a rischio basso

Covid, in calo ricoveri e incidenza: l' Umbria resta a rischio basso
di Fabio Nucci
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Sabato 12 Febbraio 2022, 08:38

PERUGIA Una variante Omicron presente al 96% nel territorio regionale sta accompagnando anche l’ Umbria verso la fase di uscita dall’emergenza sanitaria. Anche se meno intensamente che nel resto d’Italia, la curva epidemica continua a scendere e con essa l’incidenza che, escludendo i casi importati, è tornata sotto quota mille casi per 100mila abitanti. Sullo sfondo, il monitoraggio della Cabina di regia conferma per l’ Umbria una classificazione del rischio “bassa”, seppur ad elevata probabilità di progressione: i focolai si sono ridotti di un terzo, ma pesa il 52,8% di casi accompagnati da indagine epidemiologica, considerata un’allerta di resilienza dei servizi sanitari territoriali.
Il sequenziamento degli ultimi campioni rappresentativi del territorio regionale, selezionati dai quattro laboratori di riferimento, ha restituito una prevalenza al 96% della variante Omicron, incluso il sotto lignaggio BA.2 (la cosiddetta Omicron 2) con un 4% residuo della mutazione Delta. Nel flash survey riferito ai prelievi del 31 gennaio su 50 campioni sequenziati, 48 sono stati infatti identificati come variante Omicron e a livello nazionale si stima che il 3% sia riferito al lignaggio BA.2, rispetto all’1% rilevato nella precedente indagine. L’ Umbria si conferma tra le regioni che hanno fornito il contributo più sostanzioso al sequenziamento con 2.156 casi notificati al 26 gennaio.
Nella giornata delle “pagelle”, quella della Cabina di regia conferma i parametri della scorsa settimana, lasciando la regione ai livelli più bassi di rischio pur con un indice Rt, risalito da 0,89 a 1,1. Un parametro che con la curva epidemica in discesa, come confermano gli esperti, è prevedibile che cresca lievemente. Scontata la conferma della fascia bianca con la saturazione delle terapie intensive stabile al 7,1% come nel monitoraggio precedente. Per la settimana 4-10 febbraio, risulta un tasso di occupazione dei posti letto di area medica in calo al 30,5% e un’incidenza di 1042,6 casi per 100mila abitanti. Considerando i dati comunicati ieri, esclusi i casi “importati”, lo tesso indice è sceso a 948, trascinato dal calo di contagi più veloce in provincia di Perugia (incidenza a 924,6) rispetto a Terni (1.015,6). Tra i comuni, solo Valfabbrica e Polino presentano un parametro sopra 2mila. Tornando al monitoraggio Iss-Ministero, si rilevano ancora 246 focolai (-32,2%) e un 41% di contagi non associati a catene note. In calo al 36% il tasso di positività dei tamponi (esclusi retesting e screening) mentre resta al 52,8% la capacità dei servizi di associare i nuovi contagi a indagini epidemiologiche.
I dati comunicati ieri indicano 1.106 nuovi positivi e un totale settimanale sceso a 8.699, ma ancora ai livelli di fine dicembre. Continua la fase di contenimento degli attualmente positivi: grazie ai 1.630 guariti “liberati” tra giovedì e venerdì mattina, il totale dei casi attivi è sceso a 16.303. Nell’ultima giornata si rileva un calo generalizzato dei ricoveri, otto in meno in area medica: 194 il totale, di cui 10 di Ostetricia e Pediatria, 17 in carico a reparti non Covid. Restano 7 (-2) i degenti critici mentre si contano altri sei decessi, tre dei quali riferiti ai giorni precedenti: uno a Gubbio, tre a Spello, due a Terni. La curva per ora non accenna a piegare e da tre giorni è ferma al picco di 36 casi letali settimanali.
Intanto, prosegue la campagna vaccinale che negli ultimi cinque giorni è avanzata al ritmo di circa 3mila somministrazioni quotidiane.

Giovedì quasi 2.900, con circa 200 nuovi vaccinati e 923 nuovi immunizzati con ciclo primario. La maggior parte delle iniezioni, 1.750 circa, ha riguardato il “booster” che ora copre quasi 556mila umbri, il 70,4% degli over 12. Platea nella quale figurano quasi 52mila assistiti privi di qualsiasi copertura anti-Covid: senza alcuna dose di vaccino ricevuta e non guariti.

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