Covid, impennata di morti tra i più fragili. Rischio terapia intensiva più alto di 20 volte per i No vax

Covid, impennata di morti tra i più fragili. Rischio terapia intensiva più alto di 20 volte per i No vax
di Fabio Nucci
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 07:20

PERUGIA Dopo il picco raggiunto tre giorni fa, con 40 casi letali settimanali, la curva dei decessi sembra avviarsi a una fase di contenimento anche se l’ultimo bollettino aggiunge altre cinque vittime al bilancio regionale Covid. Un fenomeno legato ai non vaccinati, ma negli ultimi giorni a perdere la vita sono stati anche assistiti molto fragili. Tutto questo mentre l’epidemia consolida la sua fase discendente pure se a ritmi più contenuti rispetto all’andamento nazionale. Nonostante il calo degli ultimi giorni, l’incidenza settimanale resta ai livelli del 28 dicembre, a 834 casi per 100mila abitanti.
Con dati ospedalieri oscillanti, ma sotto controllo specie per quanto riguarda i degenti critici, sotto la lente rimane la mortalità da Covid che nell’ultimo mese e mezzo ha portato il sistema a conteggiare quasi 200 casi letali: 127 a gennaio, 66 a febbraio. Il trend per ora sembra simile tra i due mesi, anche se negli ultimi tre giorni si osserva una curva in lieve fase di contenimento. I cinque decessi registrati tra lunedì e martedì mattina portano infatti a 32 i casi settimanali, rispetto ai 35 e ai 40 dei due giorni precedenti. Le ultime vittime erano residenti ad Amelia, Castiglione del Lago, Gubbio, Umbertide e Sellano che piange il suo terzo morto Covid su poco più di mille abitanti. La mortalità degli ultimi giorni non è connessa in particolare ai non vaccinati. «I decessi sono legati a persone molto anziane, con un’età media di 85 anni – si rileva dalla Regione – e con patologie, quindi spesso si tratta di assistiti vaccinati. Soggetti fragilissimi che sarebbero a rischio anche con una semplice influenza». Lo spartiacque tra vaccinati e non è più nitido con riferimento ai degenti critici. «Per il ricovero in terapia intensiva in Umbria la differenza di rischio è 20 volte superiore per un non vaccinato». Per chi non ha alcuna copertura, tuttavia, l’ultimo rapporto Iss indica, nel periodo 17/12/2021-16/01/2022, indica un tasso di mortalità pari a 103 decessi per 100mila abitanti, circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (12/100mila) e circa 23 volte più elevato rispetto a chi è coperto con dose aggiuntiva o booster (4/100mila).
Tornando ai dati ospedalieri, nell’ultima giornata sono stati rilevati due posti letto in più occupati in area medica, uno in meno in terapia intensiva coi due reparti che ora ospitano, rispettivamente, 204 e 7 pazienti Covid. Tra i degenti ordinari, 5 sono in carico ad Ostetricia e Pediatria, mentre 9 appartengono ad altri codici di disciplina. Quanto alla curva epidemica si continua a osserva una riduzione costante sia degli attualmente positivi sia dell’incidenza: una fase che va avanti ormai da metà gennaio, dopo il picco dei 35mila casi attivi (13 gennaio) e dell’incidenza a 2.261 positivi settimanali (9 gennaio). Il testing di lunedì ha intanto fatto emergere altri 1.009 contagi, un dato in linea con la media mobile, con un tasso di positività dei tamponi (circa 13.500 quelli processati) sceso all’8,8% con la media mobile (sui dati settimanali) inchiodata sopra il 10%. In fase di contenimento, l’incidenza settimanale, con 834 positivi per 100mila abitanti, indicatore più elevato in provincia di Terni cui appartengono i due comuni dove il dato è superiore a 2mila (Avigliano Umbro e Polino). Tra le città con più di 15mila residenti, sono ancora sopra 1.000, San Giustino, Orvieto, Amelia, Gualdo Tadino e Gubbio.
Sul versante vaccinale, lunedì sono state iniettate quasi 2mila dosi, tra 110 prime o uniche somministrazioni, 880 richiami e quasi mille booster.

La copertura aggiuntiva interessa oltre 560mila umbri, il 78% degli immunizzati con ciclo primario. Nell’ultima settimana c’è stata una media di 2.400 iniezioni al giorno e quasi 1.500 nuovi vaccinati. Tra gli over 12, figurano ancora 50.600 assistiti non guariti o non vaccinati: 21.450 hanno più di cinquant’anni.

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