Covid e rientro in classe: se i dati sono buoni in parte si può fare

Covid e rientro in classe: se i dati sono buoni in parte si può fare
di Rrmo Gasperini
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Giovedì 18 Marzo 2021, 09:25

PERUGIA -  Alcune disposizioni sulla chiusura delle scuole contenute nell’Ordinanza n°23 del 12 marzo potrebbero avere le ore contate. Ieri pomeriggio la giunta regionale ha infatti concordato una linea di dialogo aprendo alla possibilità di revocare alcune restrizioni in considerazione dell’andamento dei dati relativi ai contagi e alla situazione generale dei ricoveri. Questa apertura accoglie un po’ tutte le istanze in campo: da quelle dei comitati “A scuola” e “Priorità alla Scuola”, a quelle degli studenti; da quelle dei sindacati a quelle di Confartigianato. Ma soprattutto accoglie l’invito dei sindaci formalizzato dal presidente dell’Anci Toniaccini nella lettera alla Tesei di martedì nella quale ha scritto «in pieno spirito di collaborazione e di confronto costruttivo intrapreso fra Anci Umbria e Regione Umbria, sono a chiederLe che possano essere riesaminati alcuni criteri di scelta adottati nella decisione di chiusura delle scuole». In questo scenario, l’apertura della Regione potrebbe portare fin da lunedì prossimo alla riapertura, quantomeno a macchia di leopardo, di elementari e forse medie inferiori nei comuni con i dati migliori. Sembra più difficile una “cancellazione” totale dell’articolo 1 dell’ordinanza che fino al 5 Aprile dispone che “in tutto il territorio regionale le attività scolastiche e didattiche di tutte le classi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, si svolgono esclusivamente con modalità a distanza”. Per i ragazzi più grandi è molto probabile che rimanga valido lo sbarramento fino al termine delle vacanze pasquali. Della nuova posizione della Regione parlerà oggi in prima mattinata l’assessore Agabiti nell’incontro programmato con l’Anci. Un incontro finalizzato a valutare nel dettaglio la situazione e trovare un punto d’incontro tenendo conto delle esigenze di salute e istruzione, i due diritti che in questo momento non è facile contemperare.

Dopo i sindaci nel loro complesso e il rinforzo di Romizi e Tuteri per il comune di Perugia, anche il presidente del consiglio regionale Marco Squarta si è espresso per la riapertura almeno delle elementari. «Compatibilmente agli sviluppi del quadro epidemiologico da Covid-19 – dice Squarta – chiedo alla Regione di valutare la ripresa dell’attività scolastica in presenza nei Comuni meno colpiti dal virus. I ragazzini delle scuole primarie devono rientrare in classe appena le statistiche dei contagi torneranno compatibili con le disposizioni contenute nel Dpcm e il decreto legge. Lo scenario è migliorato rispetto a qualche giorno fa, i piccoli studenti sono chiusi in casa da troppe settimane ormai e non possono più continuare a rimanere lontano dal loro mondo, senza poter vedere gli altri bambini. La pandemia dura da un anno ma del vuoto insormontabile di esperienze dei bambini si è parlato sempre troppo poco. I bambini devono poter andare a scuola, come, d’altronde, i loro genitori vanno al lavoro».

COMITATI E SINDACATI

Grande fermento tra i comitati che da settimane se non da mesi chiedono la riapertura. “Priorità alla Scuola”, che ha trovato un raccordo in una frequentatissima chat, sta organizzando un’assemblea regionale per mettere a punto iniziative di protesta da attuare davanti alla Regione per il 23 e per il 26. Anche i sindacati stanno pensando a un presidio ma intanto, tutti insieme, hanno convocato per il 25 marzo un’assemblea sindacale territoriale on line per il personale docente della scuola d’Infanzia sulla situazione riapertura. E per loro la questione “sicurezza” è sempre al primo posto.

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