Il “Comitato A Scuola” non molla:«Non c’è giustificazione scientifica e statistica alla chiusura delle scuole»

Una lezione in da al liceo Alessi di Perugia
di Remo Gasperini
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Domenica 14 Marzo 2021, 09:30

PERUGIA - «Non ci sono evidenze scientifiche e statistiche tali da giustificare la chiusura delle scuole e i dati non vengono forniti in modo esaustivo. L’ Umbria è la regione che più a lungo le ha tenute chiuse ma non si può dimostrare che ciò abbia sortito un effetto di riduzione della diffusione del contagio. Quindi le scuole vanno riaperte, non ha senso tenerle chiuse». Questa la sintesi estrema della posizione del Comitato “A Scuola – Umbria” costituitosi in forma ufficiale la scorsa settima ma che opera da novembre. «La nostra tesi non è solo di tipo ideologico ma è supportata da dati e da evidenze scientifiche» - hanno detto l’avvocato Alessandra Bircolotti, Francesca Leone e Martina Leonardi, queste ultime presidente e vice del Comitato. E lo hanno fatto presentando le ospiti della conferenza on line cui hanno partecipato, con dovizia di grafici, report e risultanze di studi Sara Gandini, già premiata come migliore scienziata dell'anno 2020, epidemiologa e biostatistica dell'Università Statale di Milano; Maria Luisa Iannuzzo, specialista in medicina legale; Clementina Sasso, astrofisica. Interventi di studiose “informate sui fatti” che hanno presentato dati a carattere nazionale e anche locale tutti convergenti su una conclusione: non è nelle classi che si propagano il SARS-CoV-2 e le sue varianti. «Non neghiamo la gravità della situazione epidemiologica – sostengono Leone e Leonardi - ma contestiamo il modus operandi della Regione che sembra abbia come unico scopo quello di chiudere le scuole mentre i problemi sono altri, ad esempio il contesto organizzativo del Sistema Sanitario Regionale». Nel corso dell’incontro, ovviamente ricordato che il vaccino è l’arma decisiva, è emerso che, essendo distanziamento, mascherina e sanificazione il sistema migliore per contenere il contagio, le scuole restano il posto più sicuro rispetto a tutti gli altri.

Ed è stata ricordata anche l’importanza del tracciamento indispensabile per bloccare il contagio. Sui dati umbri relativi alle curve di contagio in ambiente scolastico e il resto della società, Clementina Sasso ha messo in evidenza che gli andamenti non coincidono a testimonianza che non sono gli studenti i veicoli di contagio. Comunque secondo la Sasso, in base ai dati in suo possesso, in questo momento l’ Umbria sarebbe da zona Gialla non Arancione. Sollecitate sui rapporti con gli altri comitati e gruppi in campo in questo momento, la presidente Leone e la vice Leonardi, pur rimarcando una certa diversità da Pas parlano di «collaborazione, sinergia, divisione di compiti per il raggiungimento dello stesso fine». In attesa di discutere il 30 aprile al Tar l’ultimo ricorso, in definitiva chiedono «che il Cts locale prenda in considerazione gli studi svolti coinvolgendo anche i referenti del sistema statistico nazionale e regionale».

PRIORITA’ ALLA SCUOLA

Dopo la manifestazione che si è tenuta il 10 marzo, continua la mobilitazione del comitato Priorità alla Scuola: lunedì 15 marzo dalle 8 alle 14 chi vorrà potrà lasciare in Piazza IV Novembre a Perugia un paio di scarpe dei propri figli.

COMUNI

Dopo nidi d’infanzia da domani riaprono anche le tre scuole dell’infanzia gestite dal Comune di Perugia. Nella settimana dal 15 al 19 marzo, l’orario limitato alla sola fascia mattutina, dalle 7,30 alle 14,30. A Foligno invece è stata disposta, fino al 21, la chiusa totale anche dei laboratori. Servizi sostitutivi saranno attivati per ragazzi Bes e Dsa.

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