Perugia, movida selvaggia: caos in centro. Bottigliate a Fontivegge

Notte in via Baldeschi nel centro di Perugia
di Egle Priolo
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Giovedì 10 Giugno 2021, 09:22

PERUGIA -Si avvicina l'estate, dopo un inverno di coprifuoco e tornano le polemiche e le lamentele in centro per la movida che si fa molesta. Con i più giovani accalcati nei vicoli accanto ai locali, aperti dopo mesi di restrizioni e con gli orari e le regole pre-pandemia: niente vetro dopo le 20 e stop alla mescita all'1.30. E seppur lontani dal voler rinverdire il vecchio refrain «Meglio il silenzio degli spacciatori che il chiasso dei locali», i residenti della parte alta del centro storico ricordano però anche il loro diritto al riposo notturno. «Martedì notte – spiega un residente di via Baldeschi – gruppi di ragazzini si sono riversati, senza la minima attenzione al distanziamento, sotto le nostre finestre. A bere e urlare fino a notte fonda. Di martedì. E il fine settimana allora che succede?». La domanda rimbalza anche in via Bartolo e via Ulisse Rocchi, fino a piazza Alfani, dove però i problemi sembrano diversi. «Con la fine del coprifuoco – spiegano i residenti – sono tornati gli spacciatori. Li vediamo andare in giro spavaldi, vicoli vicoli, e sotto le nostre finestre i ragazzi, anche minorenni, vengono direttamente a drogarsi. Ricordiamo il nostro ultimo esposto in merito, ormai di diverso tempo fa: è il momento di chiedere un appuntamento in Comune e questura per farci aiutare». L'AGGRESSIONE

Problemi si segnalano anche a Fontivegge, dove ieri nel tardo pomeriggio sotto piazza del Bacio si è consumata l'ennesima lite a bottigliate, nata dalla discussione in un gruppo di stranieri.

Dai video di sorveglianza si è notato come un uomo, di origine tunisina appena denunciato per l'aggressione a Lorenzo Brunetti, vigilante e residente della zona avvenuta solo lunedì, si sia scagliato con due bottiglie rotte nelle mani contro un ragazzo più giovane. Sul posto, sono intervenuti i carabinieri, insieme a militari dell'esercito, e un'ambulanza per medicare il ragazzo ferito. Secondo il racconto dello stesso Brunetti, l'aggressore e il suo compare sono «due fratelli tunisini, conosciutissimi e storici pregiudicati del quartiere, considerati i capetti più anziani del gruppo che da anni comandano nella zona. Da loro ho ricevuto esplicite minacce di morte per la mia continua esposizione nel segnalare e documentare la loro arroganza territoriale. Al momento sono ricercati, in questa circostanza sono riusciti dileguarsi, mi auguro vivamente per la mia incolumità e il disagio creato all’intero quartiere, che siano al più presto rispediti e rimpatriati definitivamente a casa»

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