Undici Comuni al voto a ottobre: onde alte a Città di Castello,
parte da Assisi la corte Pd al M5S

Undici Comuni al voto a ottobre: onde alte a Città di Castello, parte da Assisi la corte Pd al M5S
di Federico Fabrizi
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Giovedì 4 Marzo 2021, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 08:28

PERUGIA - C’é ancora un po’ di tempo, ma non molto. Le elezioni amministrative slittano dalla primavera all’autunno. In Umbria sono 11 i Comuni che andranno al voto probabilmente il 10 e 11 ottobre. Troppo rischioso a giudizio del Governo ipotizzare di celebrare le elezioni a maggio o anche a giugno, più ragionevole rimandare oltre l’estate.
Si eleggono cinque sindaci in provincia di Perugia - a Città di Castello, Assisi, Bettona, Bevagna e Nocera Umbra - e sei nel Ternano: ad Amelia, Montecastrilli, Avigliano Umbro, Castel Giorgio, Otricoli e Parrano. Solo due municipi, Assisi e Castello, sono oltre la soglia dei 15mila residenti che vuol dire rischio ballottaggio.
Nella città di San Francesco, gli alfieri sono già sulla scacchiera: l’uscente Stefania Proietti ha annunciato la ricandidatura nel giorno del suo compleanno, lo scorso 6 gennaio. Lei parte dalla coalizione che la sostiene, un centrosinistra molto civico, e spera di portare dentro anche il Movimento 5 Stelle. Il Partito democratico punta a replicare lo schema delle regionali del 2019, non certo perché allora aveva funzionato bene, ma perché è l’unica possibilità. L’idea è una coalizione larghissima con dentro tutti: dai socialisti alla sinistra-sinistra che ci sta, più i civici, cattolici e non, i “Civici per” di Andrea Fora e possibilmente pure i grillini. Considerate le difficoltà dei pentastellati potrebbe venir fuori un bel matrimonio d’interesse, magari partendo proprio da Assisi, da Stefania Proietti che un anno e mezzo fa venne indicata addirittura da Luigi Di Maio come possibile candidata alla presidenza della Regione.
Proietti, comunque, dovrà vedersela con Marco Cosimetti, candidato di tutto il centrodestra con timbro Lega. E se il Carroccio ha scelto ad Assisi, a Città di Castello salgono le chance di Andrea Lignani di Fdi, che resta in corsa nonostante abbia visto spuntare un po’ di concorrenza, leggi il commercialista Alessandro Bartoli oppure l’ex preside Roberto Cuccolini. Lignani ha un rapporto di antica amicizia, benché da schieramenti opposti, con l’uscente Luciano Bacchetta, per nulla deciso a salutare in silenzio, quindi il candidato di Fdi potrebbe facilmente fare da calamita al malumore in libera uscita del vecchio leone socialista. Chissà.
Dopo 11 anni con la fascia tricolre indosso - compreso il periodo di reggenza nel 2010 al posto di Fernanda Cecchini fresca assessore regionale - Luciano Bacchetta ha intenzione di giocare un ruolo nella scelta della sua successione. E forse non solo questo, tanto che per lui si ipotizza l’incarico di presidente del consiglio comunale. Lo schema è quello della coalizione “tutti dentro”, il vicesindaco Luca Secondi ha il maggior numero di cartucce da sparare, Luciana Bassini può essere un’alternativa, invece Cristian Goracci da Sogepu e il prof Rosario Salvato potrebbero essere gli assi da calare se la partita dovesse farsi complicata.
Nel blocco degli undici municipi, la terza posizione per ordine d’importanza spetta ad Amelia e se la logica della coalizione tiene lì tocca a Forza Italia che ha il sindaco uscente Laura Pernazza, con qualche turbolenza interna alla sua coalizione e pure con alcune - remote - possibilità di finire “ripescata” in un eventuale riassetto in Regione.

Manca ancora tempo, ma sarà il primo test di un certo valore per il centrodestra di governo che dovrà misurare quanti centri riuscirà a fare sui tre bersagli che contato: Castello, Assisi e Amelia.

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