Covid, terza dose decisiva in Umbria: cala la curva, alta mortalità tra i non vaccinati

Covid, terza dose decisiva in Umbria: cala la curva, alta mortalità tra i non vaccinati
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Lunedì 17 Gennaio 2022, 08:00

PERUGIA Covid, in Umbria continua a scendere la curva dei contagi con le province di Perugia e Terni considerate tra quelle in cui si è superato il picco di questa ultima ondata. In calo anche quella dei decessi: con le tre vittime registrate nell’ultimo giorno, i casi letali settimanali sono infatti passati da 35 a 34. Ma il tasso di letalità (calcolato sui dati settimanali) resta superiore a quello nazionale: 2,3 per mille contro l’1,6 della media in Italia, anche se secondo gli esperti questo dato non tiene conto della latenza, cioè del ritardo rispetto ai sintomi o al ricovero, che varia dai 13 ai 17 giorni. 
Tornando ai contagi, i casi settimanali sono meno di 15mila e l’incidenza è pari a1.719 casi per 100mila abitanti, il minimo dal 31 dicembre, Continuano a scendere anche gli attualmente positivi, grazie ai 4.380 guariti di domenica (contro i 1.886 nuovi casi registrati), 18.362 in una settimana (+180%). Quanto ai contagi settimanali, il calo rispetto alla settimana precedente è del 24 per cento. Altro aspetto in linea con tale trend, il tasso di positività dei tamponi: per quelli processati con test molecolare il tasso è passato dal 23,7 al 20,7 per cento; per i tamponi processati con test antigenico si è passati dall’11,4 al 9 per cento. Nell’ultima settimana sono stati fatti 7.300 tamponi in meno (5.348 dei quali molecolari) rispetto alla precedente (-5,3%). 
Scendono anche i ricoverati nei reparti ordinari, 230, sei in meno, mentre restano stabili i posti occupati nelle terapie intensive, 12, ma con un ingresso che potrebbe aver preso il posto di una delle vittime. Tornano infine meno di 30mila anche le persone in isolamento contumaciale: sono infatti in calo dell’otto per cento rispetto al giorno prima e ora 28.455. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, nell’ultima settimana (da domenica scorsa a sabato 15) c’è stata una crescita del 154 per cento di nuovi vaccinati tra gli over 50 (da 548 a 1395 prime dosi) - probabilmente legata alle nuove disposizioni -, del 50 per cento tra gli under 19 (da 653 a 852), del 30 per cento tra i 20-49 anni (da 2261 a 3378).
L’ANALISI 
I dati degli ultimi giorni consentono sia alla provincia di Perugia che a quella di Terni di essere inserite tra le 28 che hanno già raggiunto il picco dell’epidemia: è quanto emerge dalle ultime analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le applicazioni del calcolo Mauro Picone, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), basate sulle differenze settimanali della curva dell’incidenza dei positivi totali nelle 107 province. Le province che hanno raggiunto il picco si trovano soprattutto in Toscana e Umbria, due delle sette regioni «dove nelle ultime settimane del 2021 c’è stata una crescita esponenziale, con tempi di raddoppio degli incrementi piccoli, probabilmente a causa della diffusione della variante Omicron».
L’ESPERTO 
«Se non si verificheranno fatti nuovi (tipo varianti) allora la curva relativa al Covid in Umbria consoliderà il suo trend discendente e entro febbraio potremmo essere tornati ai livelli dei primi di novembre e potremo guardare a una primavera davvero libera»: è la previsione del professor Luca Gammaitoni, fisico sperimentale dell’Università degli studi di Perugia che studia l’evolversi della pandemia attraverso i modelli matematici. L’analisi è proposta attraverso un post sul suo profilo Facebook. «Come avevamo sperato qualche giorno fa - scrive Gammaitoni -, la luce in fondo al tunnel comincia a diventare ben distinguibile». Per consolidare l’andamento positivo dei contagi Covid per il professor Gammaitoni «due cose bisogna fare: vaccinarsi e mantenere prudenza (mascherina e distanza) nei contatti con gli altri». Con l’auspicio finale: «Coraggio, che il futuro può essere migliore del passato». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA