Virus, oggi il Cts decide le riaperture. Più comuni con positivi sopra la soglia critica

Virus, oggi il Cts decide le riaperture. Più comuni con positivi sopra la soglia critica
di Fabio Nucci
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Giovedì 4 Marzo 2021, 08:05

PERUGIA - Su allentamenti e riaperture, l’ultima parola spetterà oggi al Cts, con la linea della prudenza che resta prevalente. I numeri regionali Covid sembrano orientati verso la stabilità, ma al prezzo di 300 nuovi casi al giorno, come avvenuto negli ultimi due giorni, con una situazione al limite nelle terapie intensive dove si contano 9 ingressi, 83 ricoverati e il 59% di posti letto occupati. Sullo sfondo, una campagna vaccinale che sta prendendo ritmo, con 3.472 somministrazioni ieri, quasi 12mila nell’ultima settimana.
Gli elementi chiave del nuovo decreto legge (con annesso Dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile), specie in tema di scuola e locali pubblici, sono stati al centro della riunione di Giunta di ieri nella quale è stato fatto il punto anche con riferimento alla situazione epidemica regionale. Nessuna decisione è stata presa, aspettando l’esecutivo il parere (vincolante) del Comitato tecnico scientifico che dovrebbe pronunciarsi in giornata, dopo l’analisi puntuale dei dati settimanali del contagio con riferimento anche ai singoli territori. Ciò che trapela è una linea della prudenza, proprio nel rispetto della cornice che le ultime disposizioni centrali prefigurano, con la facoltà immutata di optare per misure più restrittive rispetto al livello nazionale. La diffusione delle varianti, che in alcuni territori (a partire da Perugia) circolano ormai al 90-95% e l’escalation che i contagi stanno avendo a livello nazionale, nonché il trend crescente che interessa Terni (ieri 51 nuovi casi) e provincia da qualche giorno, spingono in tale direzione.
I dati settimanali indicano 28 comuni (+2) con un’incidenza superiore ai 250 casi per 100mila abitanti: tra questi, Foligno, Città di Castello, Assisi, San Giustino, Spello, Trevi, Città della Pieve e Torgiano, solo per citare i più popolosi. In questi casi, l’indicatore varia tra 578 e 255. Situazione al limite per Orvieto, Bastia Umbra e Spoleto e anche quella di Perugia (131,2) non può ancora essere considerata tranquilla, con le varianti inglese e brasiliana sempre in agguato. Possibile tuttavia un ragionamento almeno rispetto a scuola dell’infanzia e primaria ma non per una ripartenza immediata.
Tra martedì e mercoledì sono stati certificati altri 301 nuovi positivi ed è la seconda volta in 12 giorni che la soglia dei trecento viene superata. Va detto che la risalita delle diagnosi è legata anche al maggior numero di tamponi effettuati, 7.629 (il massimo dal 13 febbraio), 4.247 dei quali processati con test molecolare, con un’incidenza del 7,1% in calo mentre la media mobile continua a oscillare intorno al 7,5%. Sono invece 3.382 i tamponi processati con test antigenico, 1.171 i casi testati con un’incidenza del 25,7%, sotto la media mobile che resta sopra il 30%. Non consente allentamenti la situazione ricoveri, nonostante i 15 degenti ordinari in meno registrati nell’ultima giornata, col totale sceso a 431. In terapia intensiva, infatti, risultano occupati 5 posti letto in più con ben 9 ingressi, dato più alto dal 20 febbraio: segnale evidente di come il virus continui a circolare e in modo aggressivo con la percentuale di occupazione delle rianimazioni risalita al 59%. Su tale versante, a supporto dell’Umbria, si muove ora anche la Centrale remota operazioni soccorso sanitario di Pistoia che ha trasferito due pazienti verso ospedali di Roma, uno dei quali in circolazione extracorporea. Confortante il trend dei decessi, ieri cinque (due a Perugia, gli altri a Città di Castello, Todi e Trevi), la cui media mobile è tornata ai livelli del 10 febbraio. Altro elemento positivo, il numero record di guariti, 457, che riduce a 7.938 gli attualmente positivi.
Intanto, va avanti la campagna vaccinale e alle 20 di ieri risultavano iniettate 54.906 dosi, il 63,1% di quelle consegnate, 11.873 nell’ultima settimana.

Si registra uno scatto anche nei richiami: 711 quelli eseguiti ieri con una copertura della popolazione pari all’1,78% (fanalino di coda nazionale). Tra le categorie, 1.162 inoculazioni a over 80, 1.024 a docenti, 695 a personale sanitario (seconde dosi), 277 a personale delle forze dell’ordine.

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