Covid, risalgono i contagi e frenata sui vaccini. Niente accordo con i medici di famiglia per le dosi

Covid, risalgono i contagi e frenata sui vaccini. Niente accordo con i medici di famiglia per le dosi
di Fabio Nucci
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Venerdì 14 Maggio 2021, 07:24

PERUGIA - Nel giorno in cui i contagi sono tornati improvvisamente a salire, continua a cresce l’insofferenza per il mancato avvio delle prenotazioni per le fasce d’età sotto i 70 anni. E se c’è chi ha trovato una dose in Toscana, “nel palazzo” si lavora per cercare un accordo coi medici di medicina generale per estendere la profilassi alle categorie più giovani. La prima riunione del tavolo regionale si è tradotta però in un mezzo passaggio a vuoto, con le parti che si sono allontanate sulla base economica dell’intesa.
In una nota stringata, la Direzione Umbria salute ha parlato di “incontro positivo”, ma i rappresentanti dei medici di medicina generale avrebbero manifestato più di una riserva. Traballa la base economica dell’accordo (circa 250mila euro), ma soprattutto sembra non reggere l’aspetto logistico-organizzativo con la categoria intenzionata a non replicare l’esperienza in corso per la vaccinazione ai settantenni. Un’agenda che applicata anche a cinquantenni e sessantenni sarebbe insostenibile. I medici cercano la sponda delle farmacie, comunque entrate nella campagna dopo l’accordo siglato la scorsa settimana con le associazioni datoriali. L’idea di base è affidare alle farmacie il servizio-prenotazioni e lo stoccaggio-conservazione delle fiale, con l’inoculazione che sarebbe curata dai medici. È comunque intenzione della Regione chiudere al più presto. «L’incontro ha permesso l’individuazione di un percorso comune prendendo atto delle criticità esposte dai medici di medicina generale, nell’ottica di una soluzione di comune soddisfazione. L’interlocuzione proseguirà anche nel fine settimana in modo da raggiungere un accordo complessivo che garantisca la massima efficacia e tempestività degli interventi vaccinali», si legge nella nota.
Intanto, cresce il malcontento tra i cittadini che via social fanno sentire la loro voce, chiedendo una data certa per l’avvio della profilassi per le categorie “sdoganate” a livello nazionale. Un appello è arrivato dal sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, che ha riferito di alcuni tifernati che hanno effettuato il vaccino nella vicina Toscana. «Persone che si sono vaccinate a Sansepolcro e in altre città limitrofe dove a quanto pare ci sono dosi in quantità superiore al fabbisogno attuale dei residenti di quei territori». Di «gestione caotica» del calendario delle vaccinazioni, parla lo Spi Cgil dell’Umbria. «I dati diffusi dalla Fondazione Gimbe dicono che nella regione devono essere vaccinati ancora 10mila ultra ottantenni, 24mila persone tra i 70 e i 79 anni e la maggioranza della fascia 60-69». Il sindacato ha quindi invitato la Regione a superare tali ritardi, non escludendo forme di mobilitazione.
A livello di numeri, stando al portale regionale, mercoledì sono state iniettate 4.780 dosi, dato che segna un evidente rallentamento rispetto alla scorsa settimana.

Questo mentre sul versante epidemico si rileva una leggera ripresa seppur oscillante del contagio. Ieri altri 139 casi, con un’incidenza sui tamponi molecolari del 5%, doppia rispetto al giorno precedente. Si segnala un decesso, a Gubbio, e una decisa risalita dell’incidenza in provincia di Terni: da 75 a 92 casi ogni 100mila abitanti. Di contro, continuano a scendere i ricoveri ordinari, ai livelli di inizio ottobre (125), con 21 degenti nelle terapie intensive e nessun nuovo ingresso nell’ultima giornata.

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