Disabili, per i soldi in ritardo punito un dirigente della Asl 1

Disabili, per i soldi in ritardo punito un dirigente della Asl 1
di Luca Benedetti
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Lunedì 12 Aprile 2021, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 15:26

PERUGIA - Dirigente medico della Asl 1 sanzionato per i ritardi con cui sono stati erogati gli assegni ai disabili gravi. Dopo aver annunciato l’apertura di una inchiesta interna che poteva preludere, lo scorso settembre, a una azione disciplinare nei confronti di chi aveva sbagliato, la Asl 1 conferma il provvedimento. Poche righe dopo la richiesta formulata nelle scorse settimane da Il Messaggero di conoscere l’esito di quell’accertamento. La Asl 1 non si è sottratta e in poche, ma chiarissime righe, spiega così: «Con la presente in ragione della massima trasparenza amministrativa, si comunica che gli assegni sono stati erogati a tutti gli aventi diritto, sanando completamente l’arretrato dal 01/01/2020, e che, il Procedimento disciplinare si è concluso con la comminazione di una sanzione disciplinare la cui natura, nel rispetto del diritto di riservatezza del dipendente, non viene qui indicata».
Un passo pesante che traccia in maniera netta l’azione della Asl 1 guidata dal dg Gilberto Gentili. Che già a settembre, nell’annunciare l’indagine interna aveva utilizzato toni molto decisi: «In relazione a quanto accaduto in alcuni distretti della Usl Umbria 1 in merito alla mancata corresponsione degli assegni di cura per i disabili gravi, la direzione aziendale comunica che è stata immediatamente attivata una commissione ispettiva, di cui fanno parte, tra gli altri, il direttore amministrativo e il direttore sanitario che dovrà produrre una relazione puntuale sui fatti accaduti evidenziando le singole responsabilità. Quanto accaduto ci impone di scusarci con gli utenti/pazienti e le loro famiglie. Precisiamo che nessun atto limitativo alla fruizione dell’assegno è stato posto in essere dagli organi gestionali dell’azienda né si può giustificare l’accaduto con un mancato trasferimento di fondi da parte della Regione, che ha erogato puntualmente quanto previsto. Oggi stesso verranno adottati dai dirigenti incaricati tutti i provvedimenti amministrativi finalizzati alla soluzione del problema, compresa l’erogazione di eventuali arretrati dovuti».
Adesso è arrivata la sanzione annunciata. Ma la partita sui fondi per i disabili gravi rimasti troppo a lungo in un cassetto, almeno in alcuni distretti, non sembra finita.
Si muove, per esempio, Federconsumatori che da tempo si batte(ma si erano attivati anche il presidente del consiglio regionale, Marco Squarta, la vice presidente Simona Meloni e il consigliere regionale Andrea Fora).
Il rilancio arriva da presidente di Federconsumatori di Perugia, Alessandro Petruzzi. «Il nodo- dice- sono i fondi del 2019. Che non sono stati erogati. O lo sono stati in minima parte. All’incontro che ho avuto lo scorso mese di novembre con la Asl e una delegazione delle mamme che protestano per i ritardi nei pagamenti che si sono bloccati, di fatto, al 2018. È emerso-ricorda Petruzzi ripercorrendo il racconto fanno a novembre- che quanti non ha ricevuto i soldi nel 2019 non li vedrà più. Parlano-come dissi qualche mese addietro- i numeri al di là dei giro di parole. L’assegno di sollievo ha riguardato 104 soggetti nel 2018 nell’area del perugino. E visto che i soldi c’erano era scontato che venissero assegnati anche per il 2019. Invece quei soldi sono arrivati soltanto il dieci per cento dell’anno prima. Lo hanno avuto dieci assistiti. Ci è stato detto che, dopo un accordo con le forze sociali, il fondo è stato stornato per altri interventi. Quindi il 2019 resterà un buco assurdo».
Petruzzi ricorda un altro incontro avuto con la Asl a inizio 2021 dopo aver dato la disponibilità a contribuire con le richieste delle famiglie dei disabili gravi per fare chiarezza anche alla luce degli accertamenti interni. «Ho avuto la conferma che è stato pagato per il 2019-ricorda Petruzzi- solo il 10 per cento rispetto all’anno precedente.

A quel punto ho fatto vedere il verbale della terza commissione del consiglio regionale in cui l’assessore Coletto assicurava che tutto era stato pagato. Una situazione assurda. Tant’è che le famiglie che assistiamo ci hanno dato mandato di mettere tutto nero su bianco per investire la Asl della vicenda in maniera ufficiale. Vedremo cosa succederà». Resta sul tappeto anche i nodi dei criteri di assegnazione dei fondi e come vengono create le graduatorie.

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