Covid, l'analisi della curva da parte del fisico Luca Gammaitoni: «Rischio ondata invernale molto basso»

Luca Gammaitoni, fisico sperimentale Direttore NiPS Laboratory - Dipartimento di Fisica
di Fabio Nucci
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Lunedì 18 Ottobre 2021, 07:08

PERUGIA Con meno di 200 contagi settimanali, pochi pazienti gravi e meno di 600 attualmente positivi, l'epidemia Covid in Umbria sembra si saluti. Almeno questo dicono i modelli del fisico sperimentale dell'Università degli studi di Perugia, Luca Gammaitoni, per il quale con meno dubbiosi del vaccino l'uscita dalla quarta ondata potrebbe essere ancora più snella e veloce. Ma anche per il futuro, insistere con la profilassi sarà l'unico modo per mettere la popolazione al riparo da nuove e insidiose varianti.
Professor Gammaitoni, come valuta l'attuale fase epidemica?
«L’epidemia è nella fase conclusiva della sua quarta ondata. La situazione in Umbria evolve positivamente con il numero di nuovi contagi giornalieri in costante calo. Di conseguenza calano anche gli attualmente positivi, gli ospedalizzati e le terapie intensive».
La riapertura delle scuole in presenza ha determinato contagi minimi, i modelli di previsione che dicono in proposito?
«Come speravamo sulla base della campagna vaccinale svolta, la riapertura delle scuole non ha avuto un impatto visibile sulla curva dei contagi. Anche il numero di casi evidenziati è stato molto limitato. Un esito ben diverso da quello dello scorso anno dove la riapertura delle scuole ha giocato un ruolo significativo nell’arrivo della seconda ondata».
In che misura la discesa della curva epidemica può essere condizionata dai "no vax", in Umbria circa 108mila.
«La curva epidemica degli attualmente positivi sta calando con una velocità costante. In questa fase dell’epidemia, secondo i modelli tradizionali la velocità dovrebbe essere variabile, maggiore all’inizio e poi più lenta. Questa costanza della velocità rende più lento tutto il processo di uscita dalla quarta ondata ed è dovuto principalmente all’esistenza di una sacca ancora numericamente significativa di persone non vaccinate».
Conferma che la discesa potenziale dei contagi avrebbe potuto essere più repentina in presenza di una percentuale di vaccinati maggiore?
«Sì, certamente, come appena spiegato. Bisogna tenere conto inoltre che la curva di discesa raggiungerà lo zero teorico quando non ci saranno più persone da contagiare o, in pratica, un numero ridotto di queste».
Rispetto allo scorso ottobre Umbria e Italia sono in una fase di uscita dalla quarta ondata, mentre un anno fa in questi giorni la curva cresceva in modo esponenziale. C'è un rischio quinta ondata autunnale secondo lei considerando anche il ritmo di somministrazione delle terze dosi?
«A mio avviso il rischio di una quinta ondata è molto basso e non credo che la vedremo mai.

Se si dovesse tuttavia evidenziare sarà all’inizio dell’inverno ma di entità molto bassa. Ma è necessario insistere sulla campagna vaccinale. L’esistenza di persone non vaccinate costituisce l’ambito di sviluppo di possibili varianti. Se non avremo a breve nuove varianti resistenti ai vaccini (ipotesi per fortuna poco probabile) allora potremo dirci presto fuori da questa terribile epidemia».

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