La procura di Terni ricorre
contro la libertà
per il marito di Barbara Corvi

La procura di Terni ricorre contro la libertà per il marito di Barbara Corvi
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 15:35

TERNI La procura di Terni ha depositato  alla Corte di Cassazione il ricorso contro l'annullamento,  deciso dal tribunale del Riesame di Perugia, dell'ordinanza di  custodia cautelare in carcere eseguita lo scorso 30 marzo nei  confronti di Roberto Lo Giudice, accusato di omicidio volontario  per la scomparsa da Amelia della moglie Barbara Corvi, della
quale non si hanno più notizie dal 27 ottobre 2009.
Ad  annunciarlo è stato il procuratore capo Alberto Liguori,  titolare del fascicolo. «I provvedimenti, anche quando negativi,
vanno rispettati, ma anche impugnati» ha detto.  «Il percorso indiziario - ha aggiunto in riferimento alle  accuse rivolte a Lo Giudice - a noi sembrava coerente e chiaro  nella sua progressione logica, ma così non è stato per il  Riesame di Perugia. È fisiologico che questo accada». Liguori  ha quindi sottolineato che la procura attende con «assoluta  serenità» che la Cassazione «dia una road map per capire se continuare a lavorare su questa inchiesta, anche a favore degli  indagati, oppure se prendere atto che il lavoro fatto deve  essere azzerato e dunque ripartire daccapo».  Nelle motivazioni dell'annullamento dell'ordinanza, depositate  ad inizio giugno, i giudici del Riesame hanno sostenuto che «non  è possibile neppure affermare in termini di certezza che sia  avvenuto un delitto» e che Barbara Corvi «sia effettivamente  deceduta», in quanto nel corso delle indagini «sono emersi   elementi che consentono di ritenere ancora aperta la possibilità  che si sia allontanata volontariamente». Lo Giudice, che si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, era tornato in libertà il 22 aprile scorso, dopo 23 giorni di
carcere.

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