Solidarietà con i guanti: «Bene i pasti per i medici ma rispettare le regole»

Solidarietà con i guanti: «Bene i pasti per i medici ma rispettare le regole»
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Domenica 5 Aprile 2020, 12:24
PERUGIA - Solidarietà senza confini. Solidarietà che porta sorrisi e allevia le fatiche, quelle che da settimane provano senza sosta gli eroi negli ospedali umbri. Ma anche la solidarietà deve avere le sue regole. Inevitabile, in questi tempi in cui tutti siamo potenzialmente soggetti a un nemico pericoloso quanto misterioso.

E allora ecco che bisogna stare attenti, ecco che al cuore bisogna oggi più che mai abbinare anche il cervello affinché una buona, buonissima azione possa completarsi nella sua massima potenzialità. Lo dicono i rappresentanti delle forze dell’ordine, lo dicono anche medici e infermieri: le parole di ringraziamento non sono sufficienti per chi in questo momento ha un pensiero nei loro confronti, ma soprattutto certe iniziative personali ed estemporanee vanno magari prima concertate con i responsabili delle strutture sanitarie, per fare in modo che le consegne di pensieri per il personale che in questo momento si trova in trincea possano avvenire nel massimo livello di sicurezza possibile.

Va ricordato infatti, fanno notare sempre rappresentanti delle forze dell’ordine ed esperti di medicina, come entrare ed uscire da ospedali e strutture sanitarie in questo particolarissimo momento storico sia cosa potenzialmente pericolosa non solo per la propria salute ma anche e soprattutto per quella delle persone che si trovano ricoverate. E allora, per escludere nel modo più netto possibile la propagazione del virus in ambienti in cui la presenza del Covid-19 potrebbe provocare serie problematiche, il consiglio degli addetti ai lavori è quello di organizzare la consegna di cibi o regali al personale medico sanitario in prima linea per combattere il nemico invisibile. In questi giorni si ha notizia di varie iniziative da parte di singole persone ma anche imprenditori, specie del settore alimentari, per manifestare la propria vicinanza e il proprio affetto non solo a medici e infermieri ma anche a tutte le categorie lavorative (specialmente le forze dell’ordine) che in questo momento sono in primissima linea per tutelare la nostra salute.

Ebbene, sarebbe ottimale come certe bellissime manifestazioni d’affetto specie negli ospedali vengano sempre accompagnate da una comunicazione ai responsabili di strutture e reparti, per avere non solo l’accoglienza che un pensiero spontaneo e con il cuore merita, ma per fare contestualmente in modo che tutto ciò avvenga nelle migliori e ottimali condizioni possibili. Ci sono infatti alcuni reparti degli ospedali umbri in cui la situazione risulta ovviamente ancora più delicata che in altri e in cui l’arrivo non previsto di persone dall’esterno potrebbe provocare qualche problema. Dunque, viva la solidarietà e avanti con pensieri, cibi e cene preparate per i medici ma sempre rispettando le regole per evitare la diffusione del virus.
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