Coronavirus, i bus sbandano sulla tecnologia

Coronavirus, i bus sbandano sulla tecnologia
di Luca Benedetti
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Martedì 5 Maggio 2020, 12:00
PERUGIA -  Buona la prima nel grande mondo dei trasporti che si è rimesso in moto con più bus sulle strada e più treni lungo i binari. Buona la prima con problemi light e qualche curiosità. Per esempio il primo treno in partenza alla stazione di Perugia con destinazione Roma, quello delle 6.05, si è mosso con dieci minuti di ritardo. Giusto per appuntare che nel tragitto verso la Capitale i dieci minuti sono stati recuperati in fretta.
Più complesso, dalla segnalazioni che sono arrivate, la situazione sugli autobus a Perugia. Il fatto che alle paline delle fermate ci fosse un foglio con il QR code per visualizzare gli orari di passaggio dei bus alla fermata, ha mandato in tilt anche i più avvezzi alla tecnologia. È vero che si poteva visualizzare, con il telefonino, l’orario a ogni fermata, ma è altrettanto vero che più d’uno, e non solo gli anziani, è rimasto interdetto di fronte alla segnalazione del percorso che il bus di una certa linea avrebbe fatto.
«Scusi, la linea M passa più? E se passa, a che ora?», è stata una delle domande che qualche utente ha fatto al non troppo vicino di fermata a Ponte San Giovanni. Così diverso utenti si sono trovati in difficoltà a gestire con il telefono gli orari di passaggio dei bus. Ieri, per la ripartenza, erano 95 i turni di lavoro degli autisti che son scesi in strada nel corso della giornata. La cabina del conducente separata dal resto del bus con una catenina bianca e rossa, il dispenser per il gel disinfettante, e un cartello su ogni posto che non poteva essere occupato per gestire il distanziamento. Chi non aveva la mascherina non è stato fatto salire. I giganti dodici metri ne hanno 14, i bus da 10 metri e mezzo scendono a 10 posti per riuscire a mantenere le distanze di sicurezza.
Sui treni situazione che vine definita sotto controllo dal Coordinamento dei pendolari umbri guidato da Gianluigi Giusti. Proprio Giusti ha tenuto per tutta la giornata ieri i contatti con i vari Comitati di zone, ma non solo arrivate segnalazioni particolari. «C’è ancora da fare un po di abitudine- spiega. Giusti- relativamente al fatto che si sale in carrozza da una porta e si scende da un’altra. È solo una questione di abitudine per il resto ci viene segnalato un corretto utilizzo dei mezzi». Ma quelli del Coordinamento guardano avanti. Alla Fase 3, o al momento in cui i treni avranno più utenti dei primi giorni. Cosa succede se un convoglio raggiunge la massima capienza prevista per le misure anti Covid-19, prima di arrivare a destinazione? «È un problema- dice Giusti- che andrà affrontato soprattutto sul trasporto regionale visto che Intercity e Frecce hanno la prenotazione del posto con biglietto nominativo». Un quesito per Trenitalia che sta validando anche con l’evolversi della situazione l’andamento del mercato.
Già, il mercato. L’interrogativo sollevato dai pendolari apre un altro fronte. Quello di come reggerà il comparto. Che significa come verrà affrontato il tena dei minori incassi e a che dei pagamenti dei corrispettivi da parte delle regioni previsti dai contratti di servizio. Ecco che il numero di passeggeri che ogni giorno scelgono i treni regionali o intraregionali per muoversi verso (e da) Roma, Firenze e Ancona, diventa decisivo. Una partita calda che avrà un peso anche sulle tasche dei pendolari considerando che l’ultimo contratto di servizio firmato tra Trenitalia e Regione (l’allora governo Marini) prevede che dal 2018 al 2032 il costo delle tariffe dei treni di interesse regionale e locale crescerà di quasi il 65%. Il conto lo ha fatto nell’ottobre del 2018 fa il Coordinamento dei pendolari umbri.
In questa vicenda si inserisce e il fresco annuncio dell’assessore regionle ai Trasporti, Enrico Melasecche dello stanziamento definitivo di 420mila euro l’anno, per ognuno degli anni 2020-21-22, da destinare alla Carta TuttoTreno con una percentuale di calo rispettivamente del 25, del 20 e del 15% gli importi dell’anno passato a carico degli utenti nelle tre fasce Isee considerate.
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