Coronavirus, curva stabile: solo 5 focolai. Indice di letalità più basso della media nazionale

Coronavirus, curva stabile: solo 5 focolai. Indice di letalità più basso della media nazionale
di Fabio Nucci
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Domenica 13 Dicembre 2020, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 07:35

PERUGIA - Si conferma l’appiattimento della curva dei contagi, la cui media settimanale torna a scendere lievemente, ma in un quadro di casi attivi in costante discesa. Con 406 guariti e 211 nuove diagnosi, dopo un mese e mezzo il totale degli attualmente positivi torna sotto quota cinquemila (4.884). E prosegue l’allentamento della pressione sugli ospedali, con nessun nuovo ingresso in terapia intensiva e ricoveri totali scesi di 18 unità ma con altre 10 vittime Covid. Aspetti confermati nel monitoraggio settimanale della Cabina di regia i cui indicatori sono stabili o in discesa. La valutazione di impatto sui servizi sanitari resta “alta” ma in un quadro di rischio sempre moderato.
I dati sulle nuove infezioni restano stabili, ai livelli di metà ottobre: ieri altri 211 casi “restituiti” dai 3.180 tamponi eseguiti tra venerdì e sabato mattina con un tasso di positività in lieve risalita. In ripresa sia quello giornaliero (dal 6,21 al 6,64) sia la media mobile sui sette giorni che in tre giorni è salita dal 5,86 al 6,21%. Un dato legato in generale a una minor quantità di tamponi effettuati, con un -19,84% settimanale e un -27,19% sui 14 giorni. Ne consegue anche un minor numero di casi testati, ieri 942, il 22,4% positivi (19,7% settimanale). Senza considerare il re-testing, il report della Cabina di regia riporta una percentuale di tamponi positivi del 14,7%, in calo dal 15,9% di sette giorni fa, meno della metà del dato di fine ottobre (31,2%).
Rimanendo al Monitoraggio della fase 2, il minor vigore nella trasmissione del virus è testimoniato dal crollo dei focolai, passati da 31 a 5, ma anche dal calo dei casi non associati a catene di contagio note. Indicatore quest’ultimo sceso al 30,5% rispetto al 35,6% della settimana scorsa: su 3.375 casi certificati nei 14 giorni di analisi, 1.030 sono risultati “inediti”. E scendono i parametri ospedalieri con l’occupazione dei posti letto al 44% per la terapia intensiva e al 42% nell’area medica. L’ultimo bollettino regionale conferma un generale abbassamento della curva di tali indicatori: i ricoveri totali sono ora 350 (-18) 49 dei quali (-5) occupati da degenti in rianimazione. Reparto nel quale ieri non sono stati segnalati nuovi ingressi, ma sono stati venti quelli registrati negli ultimi sei giorni. In generale la probabilità di un’escalation nei prossimi 30 giorni resta bassa, la classificazione del rischio moderata e una valutazione di impatto alta. Tra i dati chiamati a definire la resilienza dei servizi sanitari regionali, quello della percentuale di casi con indagine epidemiologica, stabile al 90,3%, cinque punti sotto il livello di metà ottobre ma sempre con “zero allerte segnalate”. In risalita anche la capacità di monitoraggio, con l’86% dei casi notificati a livello centrale, dato risalito dopo il minimo (59,2%) registrato tra il 9 e il 15 novembre.
Il bollettino regionale continua ad essere funestato dal numero dei decessi che tuttavia appare sempre in linea col dato nazionale e con la numerosità dei casi. Ieri altre dieci vittime, 4 a Terni, 2 a Perugia e altri casi a Foligno, Gubbio, Montefalco e San Gemini.

La media mobile sui sette giorni è risalita a 9,4, il tasso di letalità al 2% (3,5 in Italia), 1,83% considerando i numeri dopo il primo ottobre. Quanto alla diffusione territoriale, infine, sono solo quattro i comuni con più di 10 attualmente positivi per 1000 abitanti: Scheggino, Castel Ritaldi, Gualdo Cattaneo e Cascia. I 4.415 casi umbri (469 fuori regione) restano distribuiti tra 85 comuni.

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