Coronavirus, a Perugia la Tari non la pagano due su tre

Coronavirus, a Perugia la Tari non la pagano due su tre
di Luca Benedetti
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Martedì 21 Aprile 2020, 13:30
 PERUGIA - Non sta andando bene. Anzi, non è andata bene. L’ultimo scarico dei dati sugli incassi della Tari (tassa dei rifiuti) dicono che rispetto a un anno fa, dati della prima scadenza alla mano, gli incassi si fermano a 3,750 milioni di euro. Settecento cinquantamila euro in meno sul 2019. Questo significa che se un anno fa alla scadenza naturale della prima rata gli incassi avevano toccato il 40 per cento del totale, stavolta, con la crisi da coronavirus in atto, è andata peggio: incassi fermi al 30%. Considerando che la rata che i perugini(85mila utenze tra famiglie e imprese) che erano chiamati a pagare toccava i 12,6 milioni di euro. È vero, c’è il tempo di recupero. Perché chi paga entro il 3 giugno potrà farlo senza interessi e senza sanzioni. Ma è fuor di dubbio che a palazzo dei Priori e in Gesenu si aspettavano un dato meno pesante.
C’è apprensione perché c’è il timore che la situazione si riproponga alla fine della scadenza senza sanzioni, cioè al 3 giugno. Ed è logico che lo scostamento dovesse essere uguale o più pesante non sarebbe un bell’affare per le casse del Comune.
Proprio per il calo delle entrate Romizi sta, come tutti i sindaci, guardando da vicino il confronto tra Governo e Anci. Nei giorni scorsi lo stesso Romizi, secondo quanto risulta al Messaggero, ha avuto un contatto con il vicario di Antonio Decaro, il sindaco di vari presidente di Anci nazionale, prima dell’incontro con il premier conte con Anci e rappresentanti delle Province. Romizi avrebbe rilanciato la piattaforma di Anci compresa la riduzione del fondo crediti di dubbia esigibilità che darebbe una bella boccata d’ossigeno alle casse degli enti locali. Ecco perché il monitoraggio degli incassi Tari ha un peso notevole
AIUTI ALLE FAMIGLIE
Intanto il consigliere comunale di Progetto Perugia, Nicola Volpi, ha presentato un ordine del giorno per chiedere un intervento pro Comuni della giunta regionale. In particolare «vista la situazione di emergenza e le difficoltà che tale situazione sta comportando -spiega Volpi- ho presentato un ordine del giorno che da mandato al sindaco e alla giunta comunale di farsi portavoce presso la giunta regionale perché questa possa al più presto varare delle misure di sostegno urgenti e straordinarie in favore dei Comuni in considerazione della grave crisi economica e sociale che si configura soprattutto per le famiglie più deboli ed esposte al pericolo di non poter garantire la propria sussistenza (utenze, mutui, beni di prima necessità)». Volpi chiede anche la possibilità di valutare l’istituzione di un fondo straordinario per il sostegno alla locazione 2020 che preveda in parte il pagamento dei canoni di locazione sugli alloggi per alcune mensilità dell’anno in corso.
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