Scuola, la protesta dei precari: «Servono nuove graduatorie, cambiare modalità di nomina»

Perugia, la protesta dei precari davanti all'Ufficio scolastico regionale
di Remo Gasperini
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Lunedì 21 Settembre 2020, 09:10

PERUGIA - La partita delle nomine annuali da Gps, la graduatoria provinciale per le supplenze, non è ancora chiusa e le rivendicazioni dei docenti precari rimangono pressanti in vista dell’ultima fase che a partire da oggi dovrebbe concludersi, per quel che riguarda le nomine di competenza Ust, con la presa di servizio dei nominati entro le ore 8 di giovedì 24. I precari, che domani torneranno a manifestare sotto l’Ufficio scolastico, hanno messo in fila criticità e richieste. In merito ai punteggi «che ancora a oggi –dicono - risultano essere errati nelle GPS con anni di sevizio non riconosciuti e titoli ad alcuni non valutati e ad altri valutati anche se non dichiarabili», i precari dicono «vogliamo avere la possibilità di rettifica con la necessaria ripubblicazione delle GPS per l'anno scolastico 2020/2021». Le graduatorie Gps non sono considerate il demonio ma andavano organizzate prima dal ministero «per dare più tempo per i controlli e arrivare alle nomine con certezze e non nel caos com’è avvenuto». Altro fronte di contestazione è sulla modalità e sui tempi delle convocazioni. «Il modulo on line per la scelta della sede – sostengono i supplenti - non è stato corredato da apposito vademecum che avrebbe evitato errori di interpretazione abbastanza probabili vista la non chiarezza di alcuni campi da riempire». Poi è stato sollevato il problema della sicurezza informatica dato che «non essendoci psw chiunque poteva accedere al modulo anche a nome di un altro conoscendone, cosa facile, mail e codice fiscale. E comunque, una volta compilato e rilasciato il modulo, il sistema non fornisce alcuna ricevuta e siamo rimasti appesi alla speranza che tutto fosse andato bene. Una mancanza grave visto che si tratta di posti di lavoro». Il sistema di assegnazione on line e gli avvisi fatti poche ore prima dell’obbligo di prendere servizio, «ha creato grandi problemi a chi ha famiglia - dicono i precari – e per chi abita lontano. Un po’ di rispetto: tutti devono avere il tempo di organizzarsi». E anche sul sistema di convocazione on line e non in presenza è piovuta una critica: «La modalità di convocazioni in presenza, effettivamente attuata in altre regioni, sarebbe stata più opportuna per trasparenza e tempistiche. Si sarebbe potuta scegliere una sede capiente o convocare a scaglioni per ovviare al problema Covid-19».
In sintesi i precari riassumono così le richieste: «chiediamo la revisione dei punteggi sbagliati; vogliamo che vengano stilate nuove graduatorie che siano effettive da questo anno scolastico; vogliamo trasparenza nella gestione delle assegnazioni; tempestività e chiarezza sulle modalità di convocazione; chiediamo almeno 24 ore tra le assegnazioni e la presa di servizio, che le ultime convocazioni vengano svolte in presenza e che l'Ust comunichi con noi facendo chiarezza sulle tempistiche pubblicando contestualmente cattedre residue e convocati».

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