Coronavirus, due medici in Rianimazione. L'Rt scende a 1,09

Coronavirus, due medici in Rianimazione. L'Rt scende a 1,09
di Fabio Nucci
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Sabato 21 Novembre 2020, 08:03

PERUGIA La corsa del virus continua a perdere giri, con un numero di riproduzione che sta flettendo verso la soglia di guardia, pari a uno. Ma in Umbria continua ad essere alto il prezzo pagato in termini di decessi che ieri hanno toccato un nuovo numero record, con 21 persone che hanno perso la vita negli ospedali umbri. Tra questi un medico di 62 anni, contagiatosi assistendo i suoi pazienti. Un dato che ha funestato il bollettino quotidiano che con 394 nuovi positivi conferma l’appiattimento della curva, nel giorno dell’ordinanza con cui la Regione ha prorogato la didattica a distanza per scuole medie e superiori.
Si chiamava Stefano Brando il medico di medicina generale di cui l’Ordine della provincia di Perugia ha comunicato il decesso. Il dottor Brando aveva 62 anni e prestava servizio nel quartiere perugino di Madonna Alta: aveva contratto il SarsCov2 operando in prima linea nell’assistenza dei propri pazienti, al pari di tanti altri colleghi della medicina del territorio ed ospedalieri della regione. Tra questi due medici di famiglia che risultano ricoverati in terapia intensiva. Tra le 21 vittime segnalate ieri, due uomini di 86 e 84 anni residenti a Terni e a Narni che hanno perso la vita al Santa Maria; una donna di 84 anni di Siena ha invece perso la vita all’ospedale di Città di Castello. Gli altri decessi riguardano tre cittadini di Spoleto, due di Perugia e altrettanti di Foligno, con altri casi ad Assisi, Giano dell’Umbria, Gualdo Tadino, Trevi, Gubbio, Castel Giorgio, San Venanzo, Magione, Marsciano, Amelia e il primo a Fabro. Il record di morti-Covid si accompagna a una riduzione di ricoveri (-10) e terapie intensive (-5) anche se l’Instant report Covid di Altems colloca l’Umbria tra le regioni che hanno esaurito la capacità di posti letto aggiuntivi, quelli che dovrebbero essere dedicati a pazienti no-Covid. Nella regione, utilizzato il 22,86% della dotazione strutturale.
L’epidemia tuttavia sembra raffreddarsi: 394 positivi a fronte di 3.703 tamponi, con un’incidenza del 10,64%, inferiore alla media mobile settimanale (11,34%). Anche il dato settimanale dei positivi resta in calo (-18%) con segnali di stabilizzazione anche sull’orizzonte bisettimanale: +1,18% considerando i contagi dal 7 al 20 novembre e dal 24 ottobre al 6 novembre. Iss e Ministero, inoltre per la seconda settimana hanno stimato al ribasso Rt, pari a 1,09 nel monitoraggio 9-15 novembre.
I nuovi numeri Covid per ora non portano variazioni nel sistema di restrizioni e ieri è arrivata l’ordinanza regionale che, anche su parere del comitato tecnico scientifico regionale, proroga fino al 29 novembre la didattica a distanza (Dad) per le scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie. Il provvedimento proroga anche le altre misure: una possibile revisione sarà valutata la prossima settimana, dati alla mano. Contro la prorogare della Dad alle medie, Federconsumatori Umbria: «Rischia di avere ripercussioni pesanti sui ragazzi, privati della didattica in presenza, e sulle famiglie, visti gli scarsi strumenti di copertura per i genitori che lavorano».

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