Impennata dell'epidemia e record di tamponi: 2.645 con 111 asintomatici scoperti

Impennata dell'epidemia e record di tamponi: 2.645 con 111 asintomatici scoperti
di Fabio Nucci
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Sabato 10 Ottobre 2020, 08:11

PERUGIA -  Oltre mille positivi attivi come a ridosso del picco primaverile dell’epidemia, col record di casi in un giorno: 151. Un record al pari del numero di tamponi, 2.645, il numero più alto mai processato. Grazie allo screening e al sempre più complesso tracciamento dei contatti, ieri sono stati scoperti 111 “asintomatici” mentre continua a salire il numero di persone testate a seguito di sospetto diagnostico. Si complica la modalità convivenza col virus che sta vivendo una sorta di terza ondata della seconda fase epidemica. Un flusso alimentato da contagi viaggiano sull’asse lavoro-tempo libero-famiglia, con altre scuole coinvolte, e una proiezione che da qui a 60 giorni potrebbe portare la curva su livelli ben superiori al picco primaverile (1.140 casi attivi).
In concomitanza con la consistente risalita dei contagi, la Regione ha proposto un approfondimento nel quale si indicano anche i motivi di questa recrudescenza del virus, col commissario per l’emergenza Covid Antonio Onnis che ha parlato di seconda impennata di questa nuova fase epidemica. “La prima si è avuta in concomitanza delle vacanze estive con una latenza di 15-30 giorni e coi rientri da paesi a rischio per la diffusione del virus”. Una fase caratterizzata da un forte aumento del contagio tra i giovani che è poi sfociata nell’attuale condizione epidemica. “Anche a ridosso dell’apertura delle scuole, c’è stata una crescita delle infezioni intra-familiari o in comunità e l’aumento dell’età dei contagiati”. Al momento, la concentrazione maggiore, 38,5% dei casi, si ha nella fascia 20-40 anni, ma lo scatto maggiore si è avuto tra gli “under”: tra la prima e la seconda fase epidemica si è passati dal 6,2 al 24,2% dei casi. Risulta invece più contenuto il contagio tra i 40 e i 60 anni, passato dal 37,1 al 23,8%. Un altro elemento evidenziato riguarda le attività produttive classiche la cui riapertura non ha comportato un aumento significativo dei casi. Trend che in seguito è stato sostenuto dall’estesa attività di sorveglianza che dal 18 luglio, ad esempio, ha portato a scoprire 1.230 asintomatici. Tra i quali, stando ai dati forniti dalla Regione, si registra un’età media di 35 anni circa, mentre i sintomatici hanno in media un po’ più di 50 anni. A testimonianza del progressivo rialzo dell’età dei contagiati, il dato rilevato in base ai casi settimanali. Si è partiti dai 21 anni di fine luglio, ai 39 di oggi, passando per i 42 anni di metà settembre. Fanno riflettere due grafici elaborati dalla Sanità regionale il primo (vedi foto) riguardante l’andamento dell’epidemia. I 1.005 casi attivi di oggi sono messi a confronto coi 1.003 del 29 marzo e i 1.015 dell’11 aprile. Numero simile di attualmente positivi, con la differenza che allora o si era prossimi al picco o nella parte discendente della curva. Oggi, invece, le previsioni portano a una progressiva risalita e una proiezione a 60 giorni vede il grafico portarsi a livelli superiori a quelli del picco. In tale trend giocherà un ruolo fondamentale anche il ritmo di guarigione, per ora in una fase di rallentamento: 64,4% contro il 69,1% nazionale.
Il contagio resta diffuso a livello territoriale, con 60 comuni coinvolti e record di nuovi casi a Perugia (301 casi) che in dieci giorni ha più che doppiato Terni (121).

Ieri nel capoluogo regionale altri 37 contagi e vari altri cluster locali. Si estendono quelli lacustri, altri 4 casi a Passignano

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