Covid-19, contagi più veloci dell'Rt. E' da record nazionale l'impennata dei guariti: +32,3%

Covid-19, contagi più veloci dell'Rt. E' da record nazionale l'impennata dei guariti: +32,3%
di Fabio Nucci
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Sabato 31 Ottobre 2020, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 15:23

PERUGIA-  Ogni mille persone, in questo momento sette sono positive certificate, in isolamento o in ospedale. Dopo una prima fase epidemica da bradipo, l’autunno Covid vede l’Umbria sempre più lepre nella diffusione del contagio, con 729 nuovi casi in un giorno, quasi 3.400 in una settimana. Numeri shock che neanche l’ultima stima di Rt riesce a codificare, visto che nell’ultimo bollettino Iss-Ministero il numero di riproduzione del virus è dato a 1,67, addirittura in calo rispetto alla settimana precedente (1,69) ma prossimo ormai a 2 come anticipato dall’assessore Luca Coletto alcuni giorni fa. Indice che si riferisce al periodo 19-25 ottobre e che non tiene conto del terzo cambio di passo del virus dell’ultimo periodo, con altrettanti scatti nei positivi quotidiani: aumenti a due cifre fino al 9 ottobre (57 la media), a tre fino a pochi giorni fa (268), con l’ultimo scatto da una media settimanale di 400 casi ai 700 segnalati ieri e giovedì. Inevitabile una diffusione pressoché capillare nel territorio regionale, col virus che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta la regione, a partire dai due capoluoghi ormai epicentro del contagio: ieri 180 casi in più a Perugia, 105 a Terni.
Le 729 nuove diagnosi sono arrivate a fronte di 3.487 tamponi, con un tasso di positività tornato a impennarsi: 20,9%, il secondo più alto di questa fase. Numeri specchio delle criticità del momento, sintetizzate in una delle conclusioni cui Iss e Ministero arrivano nell’ultimo bollettino. «Si evidenza una forte difficoltà nel tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi». Un aspetto che riguarda anche l’Umbria dove nell’ultima settimana il numero dei positivi identificati da sospetto diagnostico sono stati 709, il doppio rispetto a quelli censiti la settimana precedente. Tra tali positivi, tuttavia, si registra una prevalenza di casi con sintomatologia non grave. Infatti, uno dei due elementi non negativi della fase regionale dell’epidemia, è la frenata nei nuovi ricoveri (+1) e nelle nuove terapie intensive (+1) coi due totali saliti a 302 e 42. Il picco delle rianimazioni per il sistema regionale c’è stato il 23 marzo con 48 assistiti presenti nelle Uti. L’altro aspetto che fa ben sperare in un veloce ridimensionamento della popolazione dei contagiati è il trend dei guariti. Con 832 persone che si sono lasciate alle spalle virus e tamponi, l’Umbria ha collezionato un tasso di crescita del 32,3%, dato senza pari in Italia, davanti alla Liguria che si ferma al +22,9%. A intimorire, semmai, è il numero dei decessi, ieri pari a quattro: +23% in una settimana, dato record col Molise. I due segnalati nel bollettino quotidiano della Regione sono una donna di 78 anni residente a Terni che ha perso la vita all’ospedale di Pantalla dov’era ricoverata dal 17 ottobre e un uomo residente a Bastia Umbra. Nel pomeriggio, sono stati segnalate le morti di due uomini di 84 anni residenti a Perugia e ricoverati al Santa Maria della Misericordia.
Proprio il capoluogo resta sotto la lente per l’ondata di virus che l’ha interessato a partire da 4 ottobre quando contava 675 casi totali, numero oggi salito a 2.654, 1.723 dei quali attualmente positivi. Da qui il nuovo intervento del sindaco Andrea Romizi che ha rivolto un messaggio di cordoglio alle famiglie dei due concittadini deceduti. «È da scongiurarsi che come in altre città si cominci a parlare di scenario 4, l'ultimo e più grave previsto. Dobbiamo fare dei sacrifici, essere una comunità responsabile, piegare la curva epidemiologica nei prossimi giorni. I dati della diffusione sono preoccupanti, il contagio nella popolazione anche tra i giovani impongono a tutti i livelli provvedimenti più restrittivi». La luce rossa ieri si è accesa anche a Terni e a Spoleto con 105 e 67 casi in più, un’avanzata senza precedenti. Sono nove le città con un’incidenza cumulativa superiore a 10 casi ogni mille residenti col dato regionale maggiore a San Gemini (15,8) in provincia di Terni e Passignano (14,8) in quella di Perugia. Sono intanto diventati 87 i Comuni con almeno un caso all’interno e solo tre restano Covid-free: il virus, infatti, è arrivato anche a Parrano (505 residenti).

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