Coronavirus, ottobre il mese nero: 8.447casi totali. In una settimana 30 morti

Coronavirus, ottobre il mese nero: 8.447casi totali. In una settimana 30 morti
di Fabio Nucci
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Lunedì 2 Novembre 2020, 07:59

PERUGIA - Il mese nero del virus in Umbria si è chiuso con 8.447 casi totali e in una posizione ormai a ridosso delle undici regioni italiane con la situazione più seria. La nuova crescita record di positivi segnalati ieri, 768, sta facendo impennare l’incidenza cumulativa che con 12,4 contagi totali ogni 1000 residenti è la settima d’Italia. A livello territoriale, altra giornata campale per i tre comuni maggiori della regione che totalizzano oltre la metà dei casi giornalieri, ma sono dodici i comuni sotto la lente con oltre 10 casi attivi ogni mille abitanti. Tra questi, Bastia Umbra, Assisi, Corciano e Perugia. Con 39 ricoveri in più negli ultimi due giorni, si fa più evidente la pressione sugli ospedali umbri. «Ci aspetta un inverno complicato», avverte l’infettivologo umbro, Carlo Tascini, direttore di Malattie infettive all’ospedale di Udine. «Dovremo lottare contro il Covid, ma anche contro gli altri virus influenzali: è indispensabile fermare il contagio».
I dati quotidiani del contagio sono stati funestati da ben 9 decessi, due a Perugia, altrettanti a Terni, a altre morti a Foligno, Corciano, Gubbio, Scheggia e Pascelupo, Arrone. Tre uomini hanno perso la vita all'ospedale di Città di Castello, un centenario e un settantaduenne di Perugia, e un uomo di 90 anni di Gubbio. All'ospedale di Terni, invece, è morto un uomo 55 anni residente in città, tra le vittime umbre del Covid più giovani. In una settimana, 30 decessi con una crescita del 28,6% (Molise +42,9%). L’altro indicatore sensibile legato alla diffusione del virus è legato ai ricoveri il cui flusso, dopo tre giorni di “quiete”, ha ripreso a correre: 18 e 21 sabato e domenica, tre dei quali in terapia intensiva dove figurano 46 assistiti.
L’impennata dei ricoveri è legata alla maggior incidenza dei nuovi positivi sintomatici, 672 nell’ultima settimana, il 31% in più rispetto ai sette giorni precedenti (513), trend meno marcato che in Italia (+63%). Nella regione, preminenti i positivi asintomatici: 2.980 nell’ultima settimana con una crescita del 46%. Uno dei temi affrontati dall’infettivologo di Marsciano, Carlo Tascini, direttore di Malattie infettive all’ospedale di Udine, che ieri ha preso parte al video intervento del sindaco di Corciano, Cristian Betti, insieme all’omologo di Magione, Giacomo Chiodini. «In Umbria ci sono tanti asintomatici che trasmettono il virus e possono portarlo a casa dove si vive più a stretto contatto», osserva Tascini. «Nella regione, però, vengono anche fatti tanti tamponi e ora ci sono tanti contagiati, per questo la percentuale dei ricoverati è bassa, ma la pressione sugli ospedali è enorme». Ieri 3.489 tamponi, dato simile alla media giornaliera della settimana, con un tasso di positività del 22%, tra i più alti del mese, rispetto a una media settimanale del 14,7 e mensile del 9,9%. Dati allarmanti per contrastare i quali la prevenzione resta il primo fronte su cui combattere. «Il Covid non si trasmette per via aerea ma tramite i “droplet” (le goccioline che ognuno emette, parlando, starnutendo, tossendo, ndr) che viaggiano fino a un metro e mezzo. Il virus è però sensibile all’alcol (concentrazione sopra il 60%) o ai derivati del cloro (diluiti all’1%): quindi se il virus è depositato su una superfice, così lo uccido. Ovviamente distanziamento fisico e mascherina diventano indispensabili».
A livello territoriale, ieri balzo record di contagi a Castel Giorno, con 23 nuovi casi, 13 a Todi e a Castiglione del Lago. Con le tre città maggiori dell’Umbria si confermano zone calde, Assisi, Bastia e Corciano. Nella città serafica, 26 classi in quarantena e altrettanti studenti positivi al 30 ottobre. A Bastia, il sindaco Lungarotti ribadisce come si sia abbassata l’età media mentre a Corciano, al momento risultano chiude una sezione dell’Infanzia Girasole e una del nido Arcobaleno. Intanto, la Usl Umbria 1 ha potenziato il servizio Usca per la gestione dei pazienti Covid a domicilio. In tutti i distretti le unità sono attive 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20. Nel Perugino ne è stata aperta una terza a Castel del Piano. «Una risorsa strategica e insostituibile», dice il commissario straordinario Gilberto Gentili. «Alleggerisce la pressione sugli ospedali, garantendo una più efficace e puntuale assistenza domiciliare».

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