Ecco i motivi del no a Eurochocolate e Marcia della Pace

Ecco i motivi del no a Eurochocolate e Marcia della Pace
di Luca Benedetti
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Martedì 22 Settembre 2020, 10:30

PERUGIA - Sanità e protezione civile regionali bocciano Eurochocolate e Marcia della Pace. Il parere consultivo chiesto per lo svolgimento delle manifestazioni è chiaro: meglio non farle. Troppi rischi portare novemila persone ogni tre ore nel centro di Perugia per i golosi del cioccolato o una catena umana di venti chilometri da Perugia ad Assisi. I margini di manovra per lo svolgimento della due manifestazioni sono ridottissimi, praticamente nulli. La palla, almeno per Eurochocolate, passa, per l’ultima parola, per il Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura (oggi ore 12), tavolo a cui saranno seduti tutti i protagonisti.
Ieri mattina il secondo no delle strutture regionali che si occupano di sanità pubblica e protezione civile è arrivato nella riunione del Cor, il Centro operativo regionale della protezione civile che ha base a Foligno. Riunione in parte in presenza e in parte in videoconferenza alla quale ha partecipato anche Eugenio Guarducci. Almeno per la parte pubblica.
Per la sanità regionale il commissario all’emergenza Antonio Onnis e il direttore generale, Claudio Dario, per la protezione civile il dg dell’area, Stefano Nodessi Proietti. C’erano anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi e l’assessore alla Sicurezza, Luca Merli.
Il nodo è quello dei tracciamenti. C’è il timore che positivi in giro tra gli stand possano infettare chi arriva per Eurochocolate con difficoltà di tracciamento altissime visto lo svolgimento della manifestazione. Nonostante accorgimenti e blocchi. Per esempio ieri Guarducci ha messo sul tavolo non solo il contingentamento delle presenze con novemila persone in centro ogni tre ore nei giorni di sabato 17 e domenica 18 ottobre e il successivo weekend, sempre con orario dalle 8 alle 20. Sul piatto c’è anche la possibilità di un biglietto da cinque euro da far pagare ai varchi. Che per arrivare in centro sono 14 (via Alessi, via Bontempi, Piazza Danti, via dei Priori tra gli altri) a ridosso dell’area di corso Vannucci.
I varchi, nel piano presentato ieri mattina che ha tenuto conto anche del sopralluogo di sabato effettuato con polizia e polizia municipale, si chiamano Ciock In e potranno passarli solo chi ha il braccialetto di riconoscimento ritirato nei punti prestabiliti dopo essersi registrato on line per l’accreditamento. I residenti dell’area dove si svolge l’evento dovranno mostrare un documento di riconoscimento per passare. Passaggio libero a chi lavora non solo per Eurochocolate, ma anche agli stand oltre ai turisti che soggiornano negli alberghi all’interno dell’area di svolgimento dell’evento il cui taglio del nastro è previsto per venerdì 16 ottobre. E chi vuole passare in centro durante i due weekend non essendo residente?
Tra l’altro nel corso dei confronti dei giorni scorsi sono state anche valutate le ipotesi di edizione leggera al Percorso verde a Pian di Massiano e alla Città della Domenica, sui cui Guarducci, legittimamente, ha detto no. Braccialetti o non braccialetti il tema vero è, di fatto, la mancanza di un sistema di tracciamento delle presenze. Per la Quintana i biglietti nominativi e le assegnazioni del posto con la capienza ridotta hanno fatto superare l’ostacolo. Così come per la versione extrasmall di Uj. Ma chi garantisce che una volta entrati e usciti dagli stand a prova di contagio, i golosi si muovano in maniera ordinata? Senza dimenticare che afflusso e deflusso, nonostante i numeri contingentati, sono comunque momenti delicati da gestire.
Bocciatura anche per la Marcia della Pace dell’11 ottobre.

La catena Perugia-Assisi è stata giudicata irrealizzabile. Si attendono nuovi programmi degli organizzatori dell’evento legato a Capitini.

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