Coronavirus, negli ospedali di Foligno e Spoleto visite specialistiche solo se urgenti

Una veduta dell'ospedale di Foligno
di Ilaria Bosi
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Martedì 26 Maggio 2020, 14:00
PERUGIA - L’attività ambulatoriale negli ospedali di Foligno e Spoleto resta per ora limitata alle urgenze. Soltanto chi, insomma, secondo le indicazioni del medico di famiglia ha bisogno di effettuare una determinata visita entro dieci giorni, può prenotare nei due presidi della Asl 2. Per il resto, l’attività ambulatoriale vera e propria è ancora tutta da riorganizzare. Con la necessità di trovare una sintesi tra la definizione degli aspetti più prettamente logistici e quella relativa all’organizzazione vera e propria. Del resto, da quando l’attività è stata sospesa per via dell’emergenza covid-19, sono migliaia le prestazioni rimaste in coda e che ora vanno riorganizzate. Tenendo conto però di spazi e disponibilità completamente diversi dal passato. L’emergenza covid ha infatti ristretto, e di molto, gli ambienti in cui può essere ospitata l’utenza, con la necessità di sanificazioni continue che spingono a dilatare ancora di più i tempi delle prestazioni. Un bel problema, visto che oltre a smaltire il pregresso, la riorganizzazione dovrà tener conto anche delle esigenze che si presenteranno da qui in avanti.
«Stiamo lavorando – assicura il dottor Luca Sapori, direttore di presidio sia al San Giovanni Battista di Foligno che al San Matteo degli Infermi di Spoleto – per riprendere a pieno ritmo prima possibile, ma sono numerosi gli aspetti da prendere in considerazione. Definire una tempistica in questo caso non è ancora possibile, perché al di là dell’organizzazione degli ambulatori dei singoli presidi, per riprendere l’attività a pieno regime occorrerà attendere le disposizioni della direzione generale. Le interlocuzioni sono ovviamente continue, ma un’indicazione sui tempi non posso fornirla». Gli ambulatori e gli spazi di servizio, a detta di Sapori, sono stati già riorganizzati. «Nelle sale d’attesa, ad esempio, è previsto un utente ogni tre metri quadrati. Va da sé che una sala di 30 metri quadrati, spesso a servizio di più ambulatori, non può ospitare più di dieci utenti. Le misure di distanziamento e la relativa riorganizzazione degli spazi è già stata attuata, ora però occorre vedere come adeguare i servizi ambulatoriali a questa nuova dimensione». La questione della ripresa della piena operatività dell’ospedale, in questi giorni, è al centro del dibattito politico a Foligno. E dopo le preoccupazione espresse dall’opposizione, ieri è stato il sindaco Stefano Zuccarini ha replicato: «Siamo al lavoro per il ripristino della piena efficienza e funzionalità. Non è il momento di strumentalizzare».
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