Coronavirus, Città di Castello il paese con il record di nascite ai tempi del Covid-19

Il parroco di Piosina Giorgio Mariotti
di Luca Benedetti e Walter Rondoni
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Sabato 4 Aprile 2020, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 11:47

CITTÀ DI CASTELLO - Uno sbuffo di gioia rosa e azzurro in mezzo alla tensione e al dolore portati dal virus. C’è una frazione di Città di Castello, comune umbro che conta nove morti per il Covid-19, che è diventato il paese delle cicogne. In cinque anni sono nati 43 bambini e negli ultimi giorni la cicogna è arrivata tre volte. Per i mille abitanti dell’isola delle cicogne numeri da Guinnes dei primati. Sorride il parroco, don Giorgio Mariotti, che nel traffico di cicogne e nello spuntar di nuove culle vede una luce di speranza in mezzo ai marosi della pandemia. 
In poco più di una settimana sono venuti alla luce tre bimbi: due femminucce, Serena e Mia, e un maschietto, Achille. Fiocchi rosa e fiocchi azzurri che non sono passati inosservati nella comunità della frazione, alla periferia della zona industriale di Città di Castello. 

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«In questo tempo un po’ particolare, per non dire “strano”, tante notizie non sempre belle ci arrivano a casa», riflette il parroco. «Quello che vediamo e sentiamo di tante persone che operano il bene, tuttavia ci dà tanto conforto e tanta speranza». Però, sottolinea, «ci sono altre notizie che ancora di più ci fanno vedere la vita con occhi diversi, sereni, belli, con visi sorridenti e luminosi, sono della vita che nasce». Un messaggio breve, ma intenso, aperto all’ottimismo che solo la nascita di un bambino può infondere perfino nei giorni complicati del coronavirus. «Proprio in questo periodo, nella parrocchia di Piosina, sono nate due bimbe, Serena e Mia, e un bimbo, Achille, ecco che la vita continua, Dio ci ha mandato la sua “fotografia”», dice non senza soddisfazione don Giorgio, il cui nome è legato alla benedizione dei cellulari e dei mezzi di comunicazione, a Nuvole, per la festa di San Biagio, protettore della gola. 
Don Giorgio fa di conto:«A Piosina negli ultimi cinque anni sono nati ben 43 bambini. È una percentuale molto alta rispetto a quella media italiana, applicandola su scala nazionale si registrerebbero 750mila nascite l’anno, mentre sappiamo che, purtroppo, sono state 435mila negli ultimi dodici mesi». Piosina si unisce idealmente ai tre bimbi nati al tempo del virus e fa festa. «Ecco perché- sorride don Giorgio-siamo doppiamente pieni di gioia e di speranza».

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