Vaccino anti Covid-19, così il piano in Umbria fase per fase

Una vaccinazione anti Covid-19 all'ospedale di Perugia
di Luca Benedetti
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Sabato 2 Gennaio 2021, 09:15

PERUGIA - Il piano vaccini anti Covid-19 arriva l’ultimo giorno dell’anno lo approvato dalla giunta Tesei e timbrato dal commissario straordinario all’emergenza, Antonio Onnis arriva alla fine del suo mandato.
I numeri messi in piedi dicono che il grosso degli umbri potrà vaccinarsi soltanto tra quale mese, cioè durante la fase 3 e la fase 4. In seicentomila che non rientrano nelle categoria in qualche modo a rischio dovranno aspettare per ricevere il vaccino anti Coronavirus.
La campagna, dopo il vaccine-day di domenica scorsa che si è tenuto all’ospedale di Spoleto e alla Rsa Santa Margherita di Perugia con i primi 85 vaccinati, ha di fatto preso il via l’ultimo giorno dell’anno con le vaccinazioni soprattutto negli ospedali. E per quanto riguarda Perugia ci sono stati anche due casi di reazioni che sono state superate bene. Una a livello epidermico e una un po’ meno leggera.
NEGLI OSPEDALI
All’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia la somministrazione del vaccino è stata effettuata negli ambulatori vaccinali l’ultimo giorno dell’anno. Le dosi, tra l’altro, sono state somministrate a Tiziana Ambrosi, infermiera di Pneumologia, Donatella Beacci, tecnico di laboratorio biomedico di Ematologia, Edoardo De Robertis, primario della Terapia Intesiva 2. In tutto sono state inoculate cento dosi, ma l’obiettivo è di arrivare e 300-400 al giorno per coprire nei tempi più stretti possibili il personale sanitario che aderisce alla campagna. Considerando che va fatta la seconda dose tra i 19 e i 23 giorni dopo la prima. A proposito di numeri: le simulazioni della Regione dicono che si può arrivare, in tutta la regione, a 1.440 vaccini al giorno.
LA FASE 1
Dovrebbe chiudersi entro un mese, 40 giorni al massimo, riguarderà operatori della sanità (ospedali e distretti) e ospiti (oltre al personale) delle Rsa; l’obiettivo, viste le caratteristiche del vaccino Pfizer (da conservare a -75 gradi e da somministrare a chi viene vaccinato entro cinque giorni dopo lo scongelamento di ogni singola fiala) è quello di procedere con mille vaccini (o multipli) ogni cinque giorni, con dosi che dovrebbero essere consegnate a inizio settimana, in genere il lunedì. Per gli operatori della sanità le vaccinazioni saranno fatte nei quattro ospedali hub (Perugia, Terni, Castello e Foligno), con l’obiettivo di raggiungere almeno il 75% del target. A inizio dicembre una lettera dell’assessore alla Salute, Luca Coletto, aveva aperto la campagna di adesione.
Nella fase uno ci sono gli ultra ottantenni, che in Umbria sono, secondo i dati resi noti dalla Regione, 89.824. C’è una scaletta di priorità e verrà data la priorità sarà data a chi ha patologie respiratorie, cardiologiche, malati oncologici o persone comunque fragili. Le vaccinazioni potranno essere fatte a domicilio per chi non può muoversi oppure nei punti individuati dai distretti, dipenderà dalle singole situazioni.
LA FASE 2
Si deve arrivare a marzo (se non addirittura a inizio aprile), per la fase che riguarderà gli ultra sessantenni (in Umbria sono 29 mila le persone fra i 60 e i 79 anni), persone con altre malattie, fragili o immunodepresse, gruppi sociodemografici a rischio, insegnanti e personale scolastico ad alta priorità. Un dato che tocca 230 mila persone. E qui entrano in gioco anche gli altri vaccini che sono in attesa del via libera non solo quella della Pfizer che necessita della catena del freddo. In quest fase dovrebbe entrare a regime la piattaforma nazionale in cui saranno registrati i dati e che potrà essere utilizzata anche per le prenotazioni. L’attività dovrebbe essere gestita nei punti creati nei distretti ( se ne ipotizzano 13) anche attraverso la piattaforma gestionale della Regione per quanto riguarda gli appuntamenti per la somministrazione. Con i vaccini che si possono gestire come un semplice antinfluenzale, potrebbero essere impegnati i medici di famiglia..
FASE 3 E FASE 4
Nella la fase 3 a essere coinvolti saranno insegnanti e personale scolastico rimanente, lavoratori dei servizi essenziali e di quelli a rischio, carceri (seimila persone tra detenuti, agenti e altro personale) e persone di ogni età con «comorbidità non gravi».

L’ultima fase, invece, è quella che riguarderà la gran parte degli umbri, ovvero circa 600 mila persone che potranno usufruire del sistema gestionale regionale per la formazione delle agende.

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