Covid, in Umbria nel 2021 già ci sono 1.461 casi

L'ospedale da campo dell'Esercito a Perugia
di Fabio Nucci
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Domenica 10 Gennaio 2021, 10:15

PERUGIA - Comincia a delinearsi la tendenza 2021 della curva del contagio nella regione, con l’ultima settimana che si è chiusa con una media di 201,6 casi al giorno. Aspettando il ritorno in zona gialla, domani, la curva sembra tornata al 7 dicembre e coi 295 positivi certificati nell’ultima giornata i casi di gennaio arrivano a 1.461, con un tasso di crescita già più elevato di quello di dicembre. E tornano a salire i ricoveri in terapia intensiva, con sei nuovi ingressi giornalieri ma un tasso di occupazione che, secondo i dati Agenas, è sceso dal 34 al 33%. In risalita anche i decessi, ieri altri quattro, mentre negli ultimi due giorni sono state vaccinate 1.223 persone.
Con 510 dieci casi in due giorni, a fronte di quasi 7.500 tamponi, possiamo dire che il virus abbia ripreso la sua corsa come prima a inizio dicembre. Nessuna impennata, ma il vantaggio conquistato prima di Natale sembra ormai dissipato e dopo nove giorni, la media giornaliera dei casi di gennaio, (182,6) supera già quella di dicembre (165), ad oggi il mese più “gentile” di questa fase epidemica. L’incidenza dei positivi sui tamponi (3.568) ieri è risalita all’8,27% e torna a crescere anche la media mobile – calcolata sui sette giorni – passata dal 7,14 al 7,19%. Sull’altalena i dati ospedalieri, coi ricoveri ordinari in discesa, le terapie intensive in salita. Il totale dei degenti, alle 12 di ieri, era pari a 326, 47 dei quali in rianimazione con ben sei nuovi ingressi giornalieri, il massimo dal 30 dicembre. Salito da 17 a 22 il totale settimanale dei ricoveri nel reparto dove il tasso di occupazione dei posti letto, secondo l’aggiornamento di Agenas all’8 gennaio, è sceso dal 34 al 33%, comunque sopra la soglia di guardia che il Ministero della Salute fissa al 30%. In salita, dal 36 al 37%, il tasso di occupazione dei posti letto in “area non critica” (soglia di guardia al 40%).
Nell’ultima giornata si contano anche quattro nuovi decessi, il cui totale è salito a 652 con un tasso di letalità del 2,13% ormai quasi allineato a quello calcolato considerando i dati dal primo ottobre (2,01) e comunque sotto la media nazionale (3,47 dall’inizio dell’epidemia, 2,19% seconda fase). Due delle vittime risiedevano a Gualdo Tadino, una era stata annunciata dal sindaco già venerdì sera, le altre a Baschi, dove si registra il secondo morto Covid, e a Perugia (decesso numero 118). L’incidenza degli attualmente positivi resta sopra dieci casi ogni mille residenti a Gualdo Tadino ed è salita a 10,40 anche a Magione. Qui è stata evocata la zona rossa e la chiusura di tutte le scuole ma il sindaco Giacomo Chiodini, che ha comunicato il decesso di un anziano ospedalizzato (il quinto della giornata in Umbria) ha restituito al mittente le polemiche: «Il sindaco non ha il potere di dichiarare zona rossa il proprio comune, possono farlo le autorità sanitarie regionali e il prefetto cui il sono comunque in contatto». Sembra invece affievolirsi il cluster di Gualdo Tadino dove negli ultimi due giorni si sono registrati più guariti che contagi. Il totale dei comuni “infetti” resta 84: Monteleone d’Orvieto è tornato Covid-free, ma un nuovo caso si conta Sant’Anatolia di Narco. Tra i comuni sopra 2mila abitanti, incidenza sopra la media a Collazzone (+5), Montefalco (+7), Tuoro (+4), Corciano (+18) e Magione (+12).
Intanto, è salito a 6.142 il totale dei vaccini somministrati, 1.223 in più rispetto a giovedì, un terzo dei quali, inoculati ad anziani in rsa (355).

La maggior parte riguarda gli operatori della sanità, tra i quali figurano ora 5.479 persone immunizzate, 638 tra gli ospiti delle residenze protette. In salita, quindi le vaccinazioni tra gli over 70 (9,36% del totale, 167 over 90), con la fetta maggiore di dosi iniettata a persone tra i 50 e i 59 anni (26,8%).

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