Coronavirus, a Foligno giocano a tennis: multati

A Perugia controlli congiunti tra esercito e carabinieri
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Lunedì 13 Aprile 2020, 08:45
PERUGIA - «Pronto polizia? C’è il mio vicino a spasso in strada, fate qualcosa». Tante, tantissime segnalazioni ai centralini delle forze dell’ordine: la paura del riesplodere del virus ora che i dati sono in calo è alta. E allora ecco che la gente non perde occasione per segnalare a polizia, carabinieri, finanza e municipale che ci sono persone in giro, complici anche le belle giornate e il periodo pasquale. Persone in giro che però possono starci, a fare un minimo di attività motoria singolarmente o a fare spesa, l’importante è che siano nei pressi di casa. Nella foto, un’affollata corso Cavour (pieno centro storico) sabato mattina. Di certo continuano a fioccare multe. Oltre settanta nelle ultime ore, con quasi duemila controlli. A Perugia sabato 70 autocertificazioni controllate, 5 sanzioni di cui 2 sulla Pievaiola e 3 nella zona della Città della Domenica. Parchi cimiteri e attività commerciali tutto regolare. Da Perugia a Foligno. I carabinieri hanno multato due uomini, membri della stessa famiglia, trovati a giocare a tennis. A nulla sono valse le ragioni che i due avrebbero riferito e per loro sono scattate le multe da 400 euro l’una. Insomma la partita a tennis è costata 800 euro. Il tutto rientra nell’ambito dei controlli svolti sul territorio di Foligno da parte dei carabinieri della sezione Radiomobile, con particolare attenzione alle restrizioni inerenti il contenimento della pandemia covid-19. La polizia, invece, s’è trovata più volte a dover mettere a disposizione dei cittadini i moduli per l’autocertificazione. Alcuni dei controllati non li aveva e altri, invece, li avevano nelle precedenti edizioni credendoli ancora validi. E c’è pure chi avrebbe spiegato di non possederli in quanto non ha a disposizione una stampante. La polizia ferroviaria ha multato per 400 euro una donna che, scesa dal treno, all’atto del controllo, ha riferito di esser andata a fare spesa. Gli accertamenti degli agenti polfer hanno però accertato che la signora aveva un negozio vicino casa dove poter comperare gli stessi prodotti e quindi lo spostamento in treno era ingiustificato.
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