Coronavirus, contagi: tra 9 giorni
in Umbria cambierà tutto, ecco perché

analisi dei tamponi
di Italo Carmignani e Fabio Nucci
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Venerdì 1 Maggio 2020, 11:30
PERUGIA Si chiama numero di riproduzione netto, ed è il valore che più di tutti inquadra l’andamento di un’epidemia. Pubblicato ieri per la prima volta dall’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Rt indica il numero medio di infezioni secondarie generate da una persona infetta a una certa data: per l’Umbria è pari a 0,2, il valore più basso in Italia. L’ennesimo lasciapassare verso la ripartenza arriva anche da tale indicatore che più si avvicina allo zero, più si allontana dalla soglia critica. Per 12 regioni, invece il rischio è ancora vivo, con un “Rt” pari o superiore a 0,6.
Il dato arriva in un giorno nel quale il trend dei positivi è tornato nel solco tracciato ormai da 18 giorni: un nuovo caso alle 8 di ieri, certificato a Città di Castello, a fronte di oltre 1.500 tamponi eseguiti e 1.238 persone “testate” in un giorno. Il totale dei contagi è quindi salito a 1.392 con una diffusione che resta contenuta anche nell’orizzonte settimanale, con 30 nuovi casi e un tasso di positività delle persone esaminate (5.690) dello 0,5% contro il 5,17% nazionale. Fermo a 67 il numero dei decessi, si contano 84 ricoverati (-9), 16 dei quali in intensiva, e 945 persone in osservazione.
La diffusione limitata del virus si accompagna a un progressivo affrancamento dei contagiati dalla malattia con i guariti che per la prima volta sfondano quota mille, arrivando a 1.026 e portando il totale, compresi i dimessi non ancora negativi, a 1.092. Numero che compone un tasso di guarigione del 78% che rimane il più alto d’Italia dove la media, nonostante il boom di guariti di ieri (4.693), resta sotto il 40%. Sotto quota 300 gli attualmente positivi, ora 299 con una flessione di 29 casi, dato che da tre giorni fissa la media delle flessione giornaliera di coloro che al momento risultano contagiati a 34: di questo passo l’obiettivo “zero contagi” potrebbe arrivare tra il 9 e il 10 maggio. A patto di tenere fermo il virus.
Che continua a muoversi seppur in maniera più sporadica, con i trentenni i più colpiti nell’ultima settimana, come illustrato dal bollettino settimanale dell’Iss. Tre delle ultime 14 infezioni diagnosticate sono riferite alla fascia 30-39; due casi a testa tra teenagers, sessantenni e settantenni. Un caso tra i bambini e nessuno tra i cinquantenni che, considerando le 1.277 infezioni indagate, risultano i più esposti al covid (18%). Rispetto al dato nazionale, continua ad allargarsi il divario di contagi tra gli over 80: 9,1% in Umbria, 25,3% in Italia. Tornando alla stima del numero di riproduzione netto (sui dati al 27 aprile), nella regione tale indicatore ha raggiunto il massimo intorno al 10 marzo, con un valore pari a 3. Nell’ultimo bollettino dell’Istituto, anche una sintesi del contagio tra gli operatori sanitari, con poco più del 2% di casi tra i medici, l’1,8% circa tra infermieri e ostetrici.
Quanto ai comuni, altri tre si aggiungono alla lista di quelli tornati covid-free senza decessi: Campello sul Clitunno, Norcia e Sigillo.
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