Covid, altri 688 contagi, ma primato dei guariti
a Spello infettate le suore Clarisse del Papa

Sanificazione delle ambulanze
di Fabio Nucci
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Domenica 8 Novembre 2020, 08:33

PERUGIA Il virus continua a diffondersi nella regione ma, anche se non con la stessa intensità, in tanti se lo stanno lasciando alle spalle. L’effetto guariti (1.232 l’ultima settimana) si avverte sulla curva degli attualmente positivi che cresce ma il dato aggregato settimanale da sei giorni è quasi ancorato a quota 2.800. E confrontando i dati di ieri con quelli della settimana precedente, c’è un incremento del 43%, certamente consistente ma si tratta del terzo dato più basso a livello nazionale. A livello territoriale, continua a crescere l’incidenza in alcuni piccoli comuni (da Alviano a Scheggino), ma tra i 24 con oltre 10 casi attivi ogni mille abitanti, 9 hanno più di 15mila abitanti. Cresce l’allerta nelle comunità, comprese quelle religiose.

CURVA DEL CONTAGIO
Il conteggio quotidiano dei contagi resta più che sostenuto, ieri +688: un ritmo che in una settimana ha fatto scalare la classifica dei casi totali, con l’Umbria che ha superato anche Friuli e Abruzzo e ora è a ridosso delle 11 regioni che in primavera hanno vissuto situazioni critiche.

Vedi le Marche, regione che per ora ha 4mila casi totali in più. Nessun segnale di un abbassamento della curva del contagio, quindi, con novembre che segna una media giornaliera di 555 casi, ma con 2.223 nuovi contagi negli ultimi 3 giorni. L’80% scopre di essere contagiato per lo screening (nell’ultima settimana 3.150 persone su 4.100) e il 96% (95% in Italia) è asintomatico o paucisintomatico (con lievi sintomi). Altri 4 intanto i morti, a Perugia, Corciano, Lugnano e un paziente di fuori regione, col totale settimanale che segna 52 decessi pari al +43%, ancora record nazionale.

DODICESIMA
Se quanto a casi totali l’Umbria è dodicesima a livello nazionale, considerando l’incidenza degli attualmente positivi rispetto agli abitanti sale in settima posizione, con 1.064 contagiati ogni 100mila residenti. Un parametro che meglio dà l’idea della diffusione del Covid, come scrive Cesare Cislaghi, analista di Scienza in rete. «L’errore più banale ma spesso reiterato è confrontare il numero assoluto di casi che dipende innanzitutto dal numero di abitanti, per cui la Lombardia ne ha più e la Valle d’Aosta ne ha meno di tutti». Oltre alla prevalenza, quindi, va presa in esame soprattutto l’incidenza, specie dei nuovi casi, sul territorio. E questo vale anche per lo screening, in uno dei grafici elaborati da Scienza in rete, il 3 novembre l’Umbria è risultata con l’Emilia Romagna la regione con la più alta incidenza di tamponi rispetto alla popolazione, oltre 500 ogni 100mila abitanti.
A livello territoriale intanto il virus può dirsi presente in tutta la regione, solo Vallo di Nera e Poggiodomo (453 abitanti in totale) sono Covid-free. Continua l’ondata di contagi nei due capoluoghi di provincia: 136 nuovi casi (e 76 guariti) a Perugia, che conta 2.292 positivi attivi (13,7/1000 abitanti); 103 nuove diagnosi (22 guariti) a Terni (1.314). Nell’ultima giornata, da segnalare i 51 nuovi infetti di Spoleto, i 13 di Trevi. Sembra frenare l’epidemia a Spello dove ieri sono stati censiti 3 nuovi casi (21 nel periodo 2-6 novembre) e dove si segnala un piccolo focolaio nel monastero delle suore Clarisse cui il 3 ottobre Papa Francesco aveva fatto una visita a sorpresa.

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