Coronavirus, battaglia per riavere i soldi degli abbonamenti bus

Coronavirus, battaglia per riavere i soldi degli abbonamenti bus
di Fabio Nucci
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Giovedì 23 Aprile 2020, 15:45
PERUGIA - Da una parte, rette di servizi per l’infanzia e mense scolastiche che vengono sospese, dall’altra abbonamenti al trasporto scolastico pagato per intero. Un’iniquità che il Codacons Umbria intende chiarire anche giuridicamente dopo che Busitalia ha restituito al mittente le richieste di molti utenti che chiedevano il rimborso della quota riferita al periodo marzo-agosto 2020. Mentre gli universitari chiedono almeno una proroga.
Sono numerose le segnalazioni ricevute dalla sede perugina dell’associazione che sul tema ha attivato il proprio ufficio legale. «Molte famiglie ci stanno chiedendo come muoversi per avere indietro la quota di abbonamento versata per un servizio del quale i figli studenti non hanno usufruito», evidenzia Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria. «Ma alla richiesta di avere indietro la quota pagata, l’azienda risponde “picche”».
In prima battuta, l’associazione ha chiesto di indirizzare le richieste all’indirizzo di posta elettronica “ HYPERLINK "mailto:umbria@fsbusitalia.it" umbria at fsbusitalia.it”. Cosa che in molti hanno fatto. «Queste persone hanno pieno diritto al rimborso per mancata prestazione», aggiunge Falcinelli. La risposta dell’azienda di trasporto, tuttavia, è stata evasiva, come accaduto a uno studente che il 9 aprile aveva scritto a Busitalia. Da dove è arrivata una risposta che rimanda la questione ad altri livelli. “Comunichiamo che i vari provvedimenti straordinari previsti a livello nazionale, regionale e comunale – si legge nella mail di Busitalia - sono stati assunti in condizioni di assoluta emergenza e non disciplinano il tema dei rimborsi/sospensioni degli abbonamenti. La situazione è in divenire e non appena saranno emanate disposizioni in materia provvederemo a darne comunicazione”. Un aspetto contestato dall’associazione per la quale un riferimento normativo già c’è, l’articolo 1463 che prevede l’“impossibilità sopravvenuta” e l’obbligo di restituire la parte di prestazione (in questo caso in denaro) già ricevuta. Casistica che viceversa prefigura un arricchimento ingiustificato per la parte che ha ricevuto più di quanto dovuto. «Per questo con l’ufficio legale stiamo valutando quali come agire e quali azioni intraprendere», aggiunge Carla Falcinelli. «Tutti tengono conto di questa situazione e queste persone vanno tutelate».
Una proposta, su come superare l’empasse, arriva da Azione Universitaria Perugia che tramite il coordinatore Lorenzo Stramaccioni chiede che l’abbonamento a bus e minimetro sia prorogato per tutti gli studenti di ogni fascia d’età. «La proroga riguarda il periodo in cui non è stato possibile usufruire dei servizi a causa della chiusura di scuole e università», osserva Stramaccioni. «Sarebbe doveroso, un gesto di attenzione verso studenti e famiglie che auspichiamo possa essere preso in considerazione dalle istituzioni».
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