Terni, "Conversazioni naif: gli esperti raccontano Metelli" al Caos, per i 150 anni dalla nascita del "pittore calzolaio", che è stato crinista della sua epoca

Terni, "Conversazioni naif: gli esperti raccontano Metelli" al Caos, per i 150 anni dalla nascita del "pittore calzolaio", che è stato crinista della sua epoca
di Aurora Provantini
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Mercoledì 1 Giugno 2022, 11:43

TERNI – “Conversazioni naif: gli esperti raccontano Orneore Metelli”. Giovedì 2 giugno, festa della Repubblica, il critico d’arte Paolo Cicchini e lo storico Domenico Cialfi, parleranno del «candido mondo dell’artista, ciabattino e musicista», al Caos alle ore 17,30.  «Racconteremo la sua straordinaria modernità attraverso le opere della pregiata collezione ternana custodita presso il museo di arte contemporanea intitolato ad Aurelio De Felice, a cui si deve la scoperta e la valorizzazione di Metelli » - anticipa Cicchini.  

L’evento è stato organizzato per celebrare il 150 anni dalla nascita del “pittore calzolaio”, che nacque a Terni il 2 giugno del 1872.  «Definire Metelli ciabattino, è riduttivo. Perché sebbene amasse firmare i suoi quadri con una scarpa - ricorda il critico d’arte Francesco Santaniello - non fu un semplice calzolaio, ma un designer e imprenditore innovativo. Produsse calzature talmente apprezzate per l’elevata qualità e l’originalità delle forme, da riceve importanti premi nazionali ed internazionali. Con la progettazione di scarpe teatrali, raggiunse una tale notorietà che all’Esposizione internazionale di Parigi del 1911, venne invitato fuori concorso e fu nominato membro della giuria d’onore».
Santaniello preferisce definirlo un “cronista” della sua epoca: «Con i suoi quadri documentò le tradizioni contadine umbre e soprattutto le trasformazioni sociali e architettoniche in atto a Terni a inizio Novecento». Nelle sue tele Metelli registrò gli avvenimenti più significativi riguardanti la città, come la “Visita di Mussolini a Terni”, disegnando scorci urbani e descrivendo le abitudini piccolo borghesi di una tranquilla vita provinciale». Nei “Giardini pubblici di Terni” , ad esempio, Metelli descrive le usanze dei signori di arrivare alla Passeggiata in carrozza, la domenica, per assistere alla messa in duomo. Immagini che Metelli riporta su tela, su compensato, su cartone e persino sull’anta di una porta. Lì raffigurò il “Panorama di Terni”, che il Comune ha recentemente concesso in comodato alla Fondazione Carit, che dispone di un’altra importante collezione di opere di Metelli. «Nella maggior parte dei dipinti i personaggi, le cui dimensioni risultano stabilite in base all’importanza e al ruolo sociale svolto – spiega Santaniello - sono argutamente atteggiati e inquadrati entro ampi scenari architettonici, raffigurati secondo un’arbitraria quanto ferma e nitida prospettiva».
Per Paolo Cicchini, che ne traccerà la personalità al Caos, Metelli è musicista prima che cronista: «Non dimentichiamoci che il suo autoritratto più bello è in divisa da suonatore». Appassionato cultore di teatro e musica, Metelli suonò sia come primo trombone nell’orchestra del Teatro Giuseppe Verdi di Terni, sia come primo bombardino nella banda cittadina, fino a che, nel 1922, gli fu diagnosticata una disfunzione cardiaca che gli impedì di fare sforzi e quindi di continuare a suonare. Abbandonati gli strumenti musicali si dedicò, da autodidatta, alla pittura, realizzando circa duecento dipinti (tra il 1922 e il 1938), la maggior parte dei quali  sono esposti al museo De Felice di Terni.

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