Controesodo da incubo. «Cantieri in E45, quasi cinque ore per 200 chilometri»

Controesodo da incubo. «Cantieri in E45, quasi cinque ore per 200 chilometri»
di Michele Milletti
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Lunedì 22 Agosto 2022, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 08:41

PERUGIA «Perugia-Cervia. Un’odissea sia all’andata che al ritorno». Inizia così il racconto di un avvocato perugino, impegnato come tanti nel controesodo di questo fine settimana. Un controesodo che lui ha scelto di fare in maniera intelligente, partendo cioè non nella giornata di ieri come tantissime persone ma addirittura venerdì. Eppure a poco è servito. Perché se da un lato la presenza di auto in strada era sicuramente ridotta, quella dei cantieri inamovibili lungo la E45 ha fatto sì che la velocità di crociera per lunghi tratti non superasse i cinquanta chilometri orari.
«Praticamente dal Verghereto a Pierantonio è quasi tutto a una corsia» dice più sconsolato che arrabbiato, «e di fatto bisogna arrivare quasi fino a Perugia per ritrovare una normalità. Ora capisco come siano in corso interventi strutturali particolarmente importanti e che dunque i cantieri non possano essere rimossi nonostante il periodo delle vacanze, ma mi domando anche quanto siano lunghi questi cantieri e soprattutto constato come lo stato della E45 sia disastroso da tanti anni».
Se dunque il primo agosto aveva messo in conto di incontrare traffico, visto che era uno dei giorni più delicati per il trasferimento verso i luoghi di vacanza, il viaggio a ritroso è stato probabilmente più insopportabile.
«Ma non solo per me - aggiunge -. È bastato fare una sosta in un’area di servizio per raccogliere le lamentele di tanti perugini e umbri che come me avevano deciso di rientrare qualche ora prima per evitare il gran traffico. Di fatto un intero tratto di superstrada, ripeto dal Verghereto ma in particolare una volta rientrati in Umbria, a parte qualche brevissimo tratto è a una sola corsia. Per lo più con il guardaril ma nella maggior parte dei casi solo birilli». E allora ecco che tra un mezzo pesante o un camper, entrambi frequenti in questo con un traffico così intenso, «si viaggia a 60-80 all’ora al massimo, e finisce che la gente sbrocca. Uno dà di matto e prende e sorpassa, salta i birilli dall’altro auto dove vengono le auto. Un comportamento assolutamente sbagliato, che ho visto e che condanno, ci mancherebbe altro. Basta dare un’occhiata a tutti quei birilli a terra per capire quante volte viene messo in atto».
E se i perugini e umbri che vanno e vengono dalla Riviera romagnola con certe situazioni hanno imparato a farci il callo, per i turisti stranieri è qualcosa «di assurdo. Quando ero a Cervia - conclude l’avvocato - ho conosciuto in albergo una famiglia di turisti tedeschi che arrivavano proprio da Perugia. Mi hanno raccontato di essere rimasti estasiati dalle bellezze della città e della provincia, ma al tempo stesso sconvolti dal fatto che ci avevano messo a causa delle condizioni delle strade oltre quattro ore e mezzo per uscire dall’Umbria e arrivare in Romagna».
Intanto, la giornata di ieri sul fronte controesodo ha visto come da previsioni un importante aumento di traffico d’auto dovuto al ritorno di tanti umbri dalle vacanze.

Super controlli scattati sulle strade, con la polizia che ha bloccato e sanzionato tre pirati della strada in giro senza assicurazione o con la revisione scaduta.

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