Contrasto a violenza e bullismo, a Perugia questura e ufficio scolastico insieme per i giovani

Da sinistra, Pitoni, Repetto e Bellassai
di Egle Priolo
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 09:30

PERUGIA - Il contrasto alla violenza e al cyberbullismo? Si può imparare a scuola. Anzi, è proprio tra i banchi che certi concetti e valori devono prendere piede per costruire la strada ai cittadini di domani. Questo il senso del protocollo d'intesa firmato ieri mattina tra questura di Perugia e Ufficio scolastico territoriale di Perugia. L'oggetto? L'educazione alla legalità, alla cittadinanza e alla Costituzione. A firmare l'intesa, che ha durata triennale, sono stati il questore di Perugia Giuseppe Bellassai e il dirigente dell'Ufficio scolastico Sergio Repetto.

«Una iniziativa di grande importanza», ha detto il questore Bellassai nel ricordare come la polizia «vive come dovere l'educazione alla legalità che parte dal confronto con il mondo dei giovani». Esserci sempre, insomma, a partire dai banchi di scuola. La questura – è stato spiegato - ha ritenuto «indispensabile» istituire un «rapporto organico con l'ufficio scolastico» per la definizione del protocollo. Il percorso «è iniziato da tempo», ha poi specificato Repetto. Il dirigente dell'ufficio scolastico ha infatti parlato di un documento «importante» per «l'offerta che la questura fa verso le scuole, fatta di valori e testimonianze».
Il protocollo, nella pratica, prevede la costituzione di una Commissione con rappresentanti delle parti coinvolte e, nel rispetto delle specifiche competenze, la costituzione di tavoli tecnici per la realizzazione di iniziative in diversi ambiti, come costituzione, sicurezza, bullismo e cyberbullismo.

Ma non solo. In base al progetto, i poliziotti saranno protagonisti di eventi di approfondimento sulle tematiche più “sensibili” da organizzare all'interno degli istituti scolastici, ma anche gli studenti saranno direttamente chiamati a partecipare a eventi e appuntamenti commemorativi: giornate di riflessione, come quelle contro la violenza sulle donne (già il prossimo 25 novembre) o gli anniversari delle stragi di mafia. Giornate votate alla sensibilizzazione e che possano instillare il seme delle legalità nei più giovani. Proprio perché per cambiare il futuro è necessario partire dalla base, dai più piccoli, volani di un cambiamento profondo ma necessario come quello culturale. Una necessità sottolineata, tra gli altri, da Maria Rita Pitoni, dirigente tecnico dell'Usr presente alla firma del protocollo di intesa, secondo la quale «è fondamentale che si creino patti di comunità in una fase di emergenza educativa». Perché i cittadini di domani imparino oggi, sui banchi, la cultura della legalità.

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