Consorzio, testa a testa
tra Malvetani e Tamburini
per il nuovo presidente

Il sindaco di Stroncone Giuseppe Malvetani
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Giovedì 24 Settembre 2020, 16:29
A leggere tra le righe alcuni passaggi dei comunicati di ieri, abolizionisti prima e Lega poi, salgono le quotazioni del sindaco di Stroncone Giuseppe Malvetani (Confagricoltura), ma la partita per la presidenza del Consorzio è ancora aperta. E imprevedibile. A tal punto che potrebbe sputare fuori il nome dell'outsider, che in questo caso è Sergio Tamburini della Coldiretti. Un testa a testa che deve tenere conto della variabile Giovanni Montani (centrodestra), il sindaco di Acquasparta rientrato in gara dopo il riconteggio delle schede nel seggio di Arrone costato il posto al primo cittadino di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti (centrosinistra). I risultati delle elezioni confermano che il Consorzio è in mano al mondo degli agricoltori che si sono presi l'Ente con una partecipazione massiccia. I cittadini al voto, per l'ambito urbano, sono stati circa mille, mentre gli agricoltori sono andati in massa al voto, quasi in tremila. «Da sempre il Comitato sostiene che a pagare il balzello debbano essere coloro che ricevono dal Consorzio un servizio e quindi da chi usufruisce dell'irrigazione, a partire dai grandi proprietari terrieri, e che la tutela idrogeologica deve essere finanziata dalla fiscalità generale», tornano alla carica gli abolizionisti, che in queste elezioni però non hanno saputo mobilitare i cittadini. Tuttavia, sono soddisfatti di aver eletto Moreno Montori e il sindaco Alessandro Romoli di Bassano in Teverina. «A ciò si aggiunge la presenza di Malvetani», è il primo passaggi che alza le quotazioni del sindaco di Stroncone, che può essere eletto presidente perché si è candidato come contribuente.
Lo scoglio per Malvetani presidente sembra essere il sindaco Latini, considerando l'attacco che arriva dagli abolizionisti. «Faremo una visita a Palazzo Spada per stanare Latini e capire cosa ne penda dei due milioni di euro che i ternani pagano ogni anno», è l'annuncio degli abolizionisti che riaprono così la stagione della mobilitazione. E la Lega che fa? Invece di difendere il sindaco dagli attacchi del Comitato, cavalca il tema «dell'equità fiscale sull'intero territorio regionale», tanto caro agli abolizionisti. Poi, chiarisce il peso che avrà la Lega nella scelta del presidente «accogliamo con piacere l'elezione, a vario titolo, di ben tre sindaci di area centrodestra». Ago della bilancia, a questo punto, potrebbe essere il sindaco Montani, con la Lega che si auspica «che gli schemi per l'elezione del presidente emersi prima della riammissione del sindaco Montani, siano scardinati dalla stessa e che si apra una nuova fase di confronto». A pagare il prezzo più alto potrebbe essere la Coldiretti, nonostante tre eletti nel Cda su sette. Se Montani dovesse seguire la rotta indicata dalla Lega, i quattro voti che servono per eleggere Malvetani ci sono tutti. Ma vorrebbe dire far fuori il mondo agricolo più rappresentativo. Difficile da immaginare. Anche la suddivisione tra Coldiretti (Tamburini presidente) e Confagricoltura (Malvetani vicepresidente) non appare percorribile, perché sarebbe tagliato fuori l'ambito urbano rappresentato da Morento Montori. Insomma, la partita è aperta.
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