Consorzio, il gioco delle alleanze
per il nuovo presidente

Massimo Manni
di Sergio Capotosti
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Martedì 22 Settembre 2020, 09:56
La Lega si divide e il centrosinistra piazza il colpo. Uno schema già visto per l'elezione del presidente della Provincia di Terni. È accaduto di nuovo ieri per il rinnovo del Cda del Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, con Gabriele Vacata, braccio destro del consigliere regionale leghiste Daniele Nicchi, e Giorgio Montani, sponsorizzato dal sindaco Leonardo Latini, rimasti vittime della guerra in corso dentro al Carroccio. Elezioni che segnano anche la fine degli abolizionisti, considerando che è entrato un solo rappresentate Moreno Montori, e il trionfo della Coldiretti, che con tre esponenti eletti, si prende la guida dell'Ente. Una gestione che di certo non lavorerà per l'abolizione della tassa, anzi. Tradotto, i ternani continueranno a pagare l'odioso balzello per i prossimi cinque anni senza colpo ferire. Il toto presidente già impazza. La riconferma di Massimo Manni (della Coldiretti) appare scontata, ma sarebbe la conferma che nulla è cambiato, nemmeno con la Lega al governo di Terni e dell'Umbria. Per questo potrebbero esserci sorprese, come la decisione di puntare su altri rappresentati della Coldiretti, e quello di Sergio Tamburini è il nome più papabile, visto che Giovanni Ciardo non può ricoprire il ruolo di presidente dal momento che è il sindaco di Alviano. Lo stesso motivo per cui Giuseppe Malvetani, primo cittadino di Stroncone, non può prendere il timone del Consorzio. Certo, c'è l'opzione dimissioni, ma al momento non sembra questa la strada che vorranno imboccare sia Ciardo che Malvetani. Il sindaco di Stroncone, inoltre, è della Confagricoltura, e appare impensabile che la Coldiretti lasci la guida ad un'altra associazione di categoria.
Più plausibile un accordo, con Malvetani a fare il vicepresidente di Tamburini o Manni. A condizionare tutto, le conseguenze politiche di un risultato che in casa del Carroccio ha già lasciato il segno. In particolare sulla sconfitta del sindaco Giorgio Montani, su cui aveva puntato il centrodestra. Il primo cittadino di Acquasparta, sostenuto dal sindaco Latini, è rimasto fuori per un solo voto, battuto da Gianluca Filiberti, sindaco (di area centrosinistra) di Lugnano in Teverina. «Il rammarico più grande è l'occasione persa per il territorio Ternano di essere rappresentato. Come civico sono contento di aver ottenuto il consenso dei sindaci di centrodestra», commenta il sindaco Montani. «Con alcuni dei candidati eletti - gioisce il capogruppo del Pd a Palazzo Spada, Francesco Filipponi - abbiamo avuto nelle scorse settimane un confronto su progetti e programmi, che siamo certi potrà proseguire. Inoltre, è motivo di soddisfazione è l'elezione del primo cittadino Filiberti». Altro risultato figlio dello scontro dentro la Lega, quello dell'elezione del secondo sindaco nel Cda, il primo cittadino di Bassano in Teverina, in provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, coordinatore provinciale di FI. Anche gli abolizionisti escono malconci dalla consultazione. A pesare la scarsa affluenza. A Terni, dove tutti pagano la tassa, sono andati a votare appena 1.700 persone. «Se il popolo non fa questa battaglia è davvero difficile proseguire», è l'amara considerazione di Vacata, sconfitto nella sua fascia da Giovanni Ciardo.
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