«Abbiamo l'occasione di cambiare il futuro dell' Umbria» La spinta del neo presidente di Confindustria, Vincenzo Briziarelli.

Vincenzo Briziarelli neo presidente di Confindustria Umbria
di Fabio Nucci
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 07:06

PERUGIA L’annuncio lo ha fatto Antonio Alunni prima della sua ultima relazione da leader degli industriali: col 95,14% Vincenzo Briziarelli è stato eletto nuovo presidente di Confindustria Umbria. Il passaggio di consegne è avvenuto sul palco del teatro Lyrick in apertura dell’assemblea annuale il cui claim recitava “Scegliere di crescere”. Una frase intorno alla quale si sono sviluppati gli interventi dei “due presidenti”, ma anche del numero uno degli industriali italiani, Carlo Bonomi, dal quale non sono mancate stoccate alla politica nazionale. Da tutti, governatrice Donatella Tesei e sindaco Stefania Proietti comprese, messaggi di fiducia ma anche l’invito a superare i “bla bla bla”, parafrasando il leit motiv del Cop26 di Glasgow.
L’occasione che l’ Umbria e i suoi imprenditori hanno davanti è unica e lo ha ricordato il neo presidente Briziarelli per il quale è il tempo di mettere in campo nuove iniziative per trasformare il rimbalzo economico in ripresa strutturale. «Possiamo orientare il futuro delle imprese e della regione per i prossimi 20 anni: c’è una convergenza di fattori che consentono di cambiare in senso strutturale il Paese, l’ Umbria, le aziende». Il riferimento è alla ripresa in atto, ma anche all’orientamento della politica Ue, alle imminenti riforme, alle risorse in campo e alla credibilità del governo. «Confindustria Umbria ha due grandi compiti da svolgere – aggiunge Briziarelli - aiutare le imprese in questo percorso di crescita e cambiamento; lavorare per creare le condizioni ideali per lo sviluppo economico e sociale nel nostro territorio». Da qui il richiamo a un’azione comune per evitare risultati non efficaci o non risultati. «Le aziende devono essere supportate dalle istituzioni che invitiamo a lavorare insieme a noi perché la nostra regione possa svilupparsi in questi prossimi anni». Connettere le competenze è una delle priorità dettate da Briziarelli che ha chiesto alla Regione di replicare quanto fatto col turismo per attrarre nuovi investimenti. «Oltre ad avere “un mare di bellezza”, l’ Umbria ha anche un mare di imprese, di ricercatori, di professionisti e di talenti che bisogna far conoscere, promuovere, tutelare, incentivare».
Un tasto pigiato anche dal presidente uscente Alunni che ha posto l’accento anche sulla necessità di continuare a innovare per conquistare nuovi mercati. Citando i dati sul volume del commercio mondiale («nel 2020 inferiore di solo il 5% rispetto al 2019»), ha invitato l’ Umbria ha tenere conto dei dati sulle previsioni sugli scambi delle merci: «La crescita globale nel 2021 aumenterà del 5,3% e per una regione manifatturiera come la nostra il dato è del tutto significativo. Le restrizioni, ha aggiunto, non hanno arrestato l’onda lunga dell’integrazione delle economie». Un passaggio da affrontare superando il nodo dimensionale. «É la sola possibilità per le aziende di restare competitive, di avere risorse per fare gli investimenti necessari». Una crescita da perseguire tramite l’integrazione nella catena del valore. «Per perseguirla servono conoscenza e mentalità aperta e vigile». E serve trattenere i giovani. «Perché avviene? Non ci sono spazi adeguati in un sistema economico dove le aziende sono troppo piccole e dove non sono offerte loro opportunità di lavoro e di carriera adeguate: la crescita dimensionale è diventata una necessità sociale», chiosa Alunni. Da lui e dal suo successore, un riferimento alle “riforme”, a quella “profonda revisione” legislativa e regolamentare più volte evocata dagli industriali. «Chiediamo le stesse condizioni delle quali godono le aziende della Lombardia, del Veneto o della vicinissima Toscana», ha detto Alunni. «L’alternativa – spiega Briziarelli - è vanificare tutti gli sforzi e di non rendere strutturale la ripresa o incentivare investimenti al di fuori della nostra Umbria».
Dal palco, la governatrice Tesei, ha garantito “dialogo e confronto gentile”, ricordando come le imprese siano al centro delle misure di supporto. «Redditi troppo bassi e prospettive asfittiche inducono i nostri giovani ad andare altrove e questa tendenza va invertita con un lavoro di squadra con Università, Istituzioni di formazione e imprese».

La presidente ha ribadito l’impegno a rendere attrattivo il territorio, continuando nell’operazione risparmio sulla spesa pubblica e puntando sul miliardo in arrivo dal Pnrr. «Risorse che dovranno essere volano per lo sviluppo economico e lavorativo». In chiusura, l’intervento di Carlo Bonomi che non ha lesinato critiche al dibattito interno al governo su pensioni e reddito di cittadinanza. «Per noi l’emergenza è creare lavoro, non scivoli per lasciarlo», ha detto auspicando nuovi meccanismi per gli ammortizzatori sociali e ricordando che lo sciopero non è la strada giusta. «Non avere sogni grandiosi ci frena e gli imprenditori ne hanno, sono coraggiosi (concetto espresso anche dal sindaco Proietti, ndr) e vanno sostenuti». Da Bonomi, un doppio grazie ai presidenti Alunni e Briziarelli, sulle parole di Giovanni Falcone: Gli uomini passano, le idee restano.

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