Terni, Confcommercio all'attacco:
«Non c'è visione contro la crisi»

Il sindaco Latini nel mirino dei commercianti
di Aurora Provantini
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Sabato 17 Luglio 2021, 10:25

Le prospettive del commercio a Terni? L'assessore Stefano Fatale ammette l'assenza di un piano organico capace di ostacolare nuove aperture, soprattutto di medie e grandi superfici di vendita che si stanno sviluppando tutt'attorno al centro storico. Confcommercio ribadisce la necessità di definire le azioni che nel breve o nel lungo termine possano garantire la sopravvivenza dei negozi di prossimità, che sono quelli che soffrono di più la crisi generata dalla pandemia. Una crisi nella crisi, che non ha fatto altro che aggravare una situazione di sofferenza del settore già esistente. «Chiediamo una riflessione sulle tematiche dello sviluppo economico e sulla pianificazione urbanistica che è alla base delle politiche attive» dice Maria Bruna Fabbri, in rappresentanza di Confcommercio. «Manca una visione d'insieme della città» non si stanca di ripetere il presidente dell'associazione datoriale Stefano Lupi. Lo dice da anni. E lo ripete oggi. Dalla crisi del 2008 a quella del 2011 fino a quella pandemica: il commercio le ha attraversate tutte. Ma mai come in questi mesi si assiste alla chiusura di attività storiche.
I SEGNALI
Si abbassano definitivamente tante saracinesche su Corso Tacito, che ormai sembra più una strada di periferia. Corso Vecchio perde pezzi: all'incrocio con piazza dei Bambini c'è ancora quel vuoto lasciato da una catena di abbigliamento (Piazza Italia), che sceglie di lasciare la capitale dell'acciaio e di andare a cercare fortuna altrove. Duemila metri quadrati di fronte alla chiesa di San Pietro che difficilmente si riempiranno. L'impatto è doloroso: è l'immagine di una città che soffre. E i dati forniti dalla Cgil lo confermano: «Terni è una città che fatica ad uscire dalle recenti crisi e sono svariati gli indicatori che lo confermano. Uno tra questi è il reddito di cittadinanza, aumentato del 27 per cento in un anno e che coinvolge quaranta percettori ogni mille abitanti».
Anche il reddito di emergenza, misura di contrasto alla povertà è stato concesso a trecento famiglie negli ultimi sei mesi. Ad aggravare lo scenario c'è il diffuso utilizzo dei contratti pirata. «A Terni si assiste al proliferare di contratti irregolari segnala Lucia Rossi, segretario provinciale Filcams Cgil che penalizzano fortemente i lavoratori, costretti ad accettare part time involontari con compensi bassissimi. Per questo motivo è urgente arrivare alla definizione di un patto per la legalità che garantisca al lavoratore una paga oraria dignitosa».
 

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