Concorsopoli, Duca: «Vi spiego
perché Gastro non ha un direttore»

Emilio Duca
di Enzo Beretta
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Lunedì 29 Luglio 2019, 13:49
Le ragioni per cui è stato «impossibile» in questi anni nominare il direttore di Gastroenterologia, l’assessore alla Sanità che «puntava» su un medico, il genero del cardiologo da far «lavorare a Perugia». Il verbale di interrogatorio di Emilio Duca racconta il mondo dell’ospedale visto dalla sua prospettiva.

Perché in questi anni - chiedono i pm al principale indagato di Concorsopoli - non è stata bandita la procedura per coprire il posto di direttore? «Nel periodo in cui sono stato direttore generale sono stato impossibilitato ad avviare tale procedura. Nel 2013 Gastroenterologia dopo il pensionamento del professor Morelli venne temporaneamente assegnata al dottor Carlo Clerici. Nel 2015 intervenne un nuovo protocollo d'intesa tra la Regione e l’Università in cui si confermava l'assetto organizzativo attuale fino a nuova determinazione tra le parti. Pertanto negli anni successivi ho dovuto rinnovare di volta in volta l'incarico a Clerici».

Si passa dunque al capitolo sulla nomina di direttore di Anestesia e rianimazione. «L’interesse nel quale mi sono mosso nella designazione dei primari è sempre stato il bene dell’Azienda. Conoscevo le capacità di Fabio Gori e ammetto di aver parlato con Diamante Pacchiarini del divario tra il suo punteggio per titoli e quello di un altro concorrente». Dell’argomento Duca dice di averne parlato con l’assessore Barberini: «Visto che vi erano numerosi concorrenti interni ed umbri gli chiesi se gradisse la potenziale nomina di Gori. Sulla base di quanto mi era stato dichiarato dal direttore amministrativo Valorosi sapevo che lui aveva un gradimento per Gori. L’assessore mi ha detto che la nomina di Gori andò bene e non gli importava che restasse scoperto il posto da primario a Città di Castello. Compresi che Barberini puntava su Gori». E la Marini? «Non abbiamo mai avuto un'interlocuzione diretta prima della procedura. Successivamente mi disse che avevamo nominato Gori su volere di Barberini ma difesi la scelta operata rappresentando che era un professionista valido già primario per circa dieci anni».

Sul concorso in Chirurgia maxillo-facciale, infine, Duca spiega ai pubblici ministeri: «Nel giugno 2018 Mauro Faleburle mi aveva chiesto se era possibile far lavorare a Perugia suo genero e gli ho detto era in corso la procedura di selezione di due chirurghi maxillo facciali tenendo presente che per noi non era preminente la chirurgia plastica ricostruttiva. Gli dissi che se lui si fosse piazzato bene, in futuro, avrebbe avuto qualche possibilità di lavorare su Perugia. Faleburle - prosegue l’ex dg del Santa Maria della Misericordia - mi chiese di parlare con il professor Massimo Lenti che era il presidente della commissione». Trascorre qualche giorno. «Richiamai Lenti e gli chiesi se aveva problemi a contattare Faleburle, sapevo che l’incontro era finalizzato a fornire informazioni utili per la prova». Sullo schermo della Procura viene proiettato un video e Duca commenta: «Faleburle mi ha detto che voleva consigliarmi qualcosa ma io ho subito rifiutato. Mi chiese di andare al bagno per consegnarmi qualcosa. Non ho la minima idea di cosa volesse darmi anche se ho capito che non potevo accettare il suo presente».
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