PERUGIA - Diciassette concorsi per un totale di trentasei posti a tempo indeterminato. Sono quelli indetti pochi mesi fa da Umbria digitale scarl e su cui si è posata la lente della guardia di finanza, alla ricerca di eventuali irregolarità. Irregolarità presunte da due interrogazioni presentate alla giunta regionale dal Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle, che hanno sottoposto a palazzo Donini alcuni quesiti sui bandi. Bandi indetti a ottobre scorso, con le prove concluse tutte alla fine di dicembre, proprio a ridosso dell'incorporazione nella società PuntoZero scarl di Umbria Digitale e Umbria Salute, operativa dal primo gennaio.
Nell'ultima interrogazione firmata dal consigliere regionale Simona Meloni, ad esempio, si sottolinea come «a fronte di una selezione aperta per 36 posizioni a tempo indeterminato, appare anomalo che abbiano partecipato solo poche unità di candidati per ogni singola procedura e che, inoltre, alcuni di essi erano già assunti a tempo determinato presso la stessa società consortile».