Conclusa l'edizione 2020 di "Penne Rosa" a Orvieto. Iniziativa Fidapa dedicata alle scrittrici orvietane

Conclusa l'edizione 2020 di "Penne Rosa" a Orvieto. Iniziativa Fidapa dedicata alle scrittrici orvietane
di Monica Riccio
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Venerdì 24 Luglio 2020, 18:54
Si è conclusa mercoledì 22 luglio scorso, nell'ambito della seconda edizione di One - Orvieto Notti d'Estate, l'edizione 2020 di “Penne rosa”, iniziativa promossa dalla Fidapa di Orvieto, manifestazione bruscamente interrotta dalle misure anti-Covid nel mese di marzo. A chiudere l'evento cinque scrittrici orvietane, coordinate dalla giornalista Alba Stella Paioletti: Laura Calderini, Giulia Fagiolino, Eleonora Passeri, Paola Sellerio e Tiziana Tafani. Un ricordo, doveroso, in apertura, quello che la presidente di Fidapa Orvieto, Laura Cicognolo, ha voluto riservare a Gianni Marchesini, recentemente scomparso e compianto conduttore della prima edizione.

A rompere il ghiaccio ci ha pensato la vulcanica Tiziana Tafani che ha parlato del suo rapporto con la scrittura, delle sue passioni e di quando e come è nata la sua ultima fatica “Fuga a perdere”, un lavoro quasi catartico che ha visto la luce durante il singolare periodo del lockdown. Dalle parole di Tiziana è emerso un messaggio positivo, pieno di speranza che, reinterpretando il concetto di fuga, generalmente associato ad una sconfitta, lo sublima trasformandolo in una possibilità di rinascita, una “nuova partita” tutta da giocare.

Laura Calderini, invece, ha presentato la sua ultima creatura il romanzo “Il profumo dell'alloro”. Laura si è proposta come una “artigiana della scrittura”, che armata di vocabolario e dizionari delinea, tratteggia e modella, come fossero creta, i suoi personaggi e le sue storie. Da tutto questo spicca un lavoro faticoso, certosino, che tuttavia non manca di ricompensare l'autrice con premi e riconoscimenti.

Paola Sellerio (che per il sacro timore del termine non ama essere definita scrittrice) si è cimentata con la storia orvietana, infatti il suo “L’isola di tufo” è il frutto del suo amore per la storia cittadina, il grande passato della città. All’interno di una cornice storica mirabilmente delineata, si ambienta una vicenda fantastica costruita secondo i più rigorosi dettami del “verosimile” di manzoniana memoria.

Eleonora Passeri, giovane talento orvietano, ha fatto conoscere al pubblico intervenuto “Ascolta musica”, invito quanto mai esplicito a dare spazio alla musica, metafora di un viaggio introspettivo che ognuno di noi dovrebbe fare. In una Orvieto caratterizzata da luoghi reali e luoghi “dell’anima”, prendono vita le diverse storie dei personaggi, accompagnate dal fluire di alcune canzoni che scandiscono le varie vicende, a volte dolorose e struggenti, a volte leggere e malinconiche, concretizzando un romanzo corale caratterizzato da una scrittura fluida come le melodie che lo attraversano.

Infine Giulia Fagiolino ha presentato il suo primo romanzo “Quel giorno”, storia di rinascita di una giovane donna che riesce a superare il dolore per la separazione dal marito. Addentrandosi in una grotta (è evidente il riferimento al mito della caverna di Platone) Caterina, la protagonista, rivive il suo passato, si immerge in un vissuto che le consentirà di superare il trauma emotivo subìto e di rigenerarsi. La scrittura di Giulia è puntuale, di un nitore e una scorrevolezza cristallini e riesce a sbozzare luoghi, situazioni ed emozioni con sapiente leggerezza, degni di uno scrittore maturo e navigato. Con questo suo primo romanzo Giulia ha già vinto ben quattro premi letterari internazionali, ed è imminente l’uscita del secondo.

Su tutto la precisa e puntuale conduzione di Alba Stella Paioletti, vera mentore della manifestazione, ha regalato una serata molto piacevole, una ridda vorticosa di vite reali e di fantasia, particolarmente apprezzata da tutti i presenti.
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