A tutto live, Bobo Rondelli stasera
a Perugia: «Con me vince la voglia di ballare e cantare»

A tutto live, Bobo Rondelli stasera a Perugia: «Con me vince la voglia di ballare e cantare»
di Michele Bellucci
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Mercoledì 12 Febbraio 2014, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 09:54
PERUGIA - ​Salir mercoled sul palco del Bad King di Perugia il cantautore livornese Bobo Rondelli, un artista poeta gi premiato con il prestigioso Premio Tenco e seguito da un pubblico affezionato.



«La canzone che decido di ascoltare è legata al taglio della barba - racconta amichevole - con Guccini mi riempio di tagli, perché scrive cose bellissime. Con Celentano fischio. Ho detto che "per provare a scrivere buona musica è necessario avere un background musicale importante"? Temo sia una delle tante cazzate che posso sparare quando ho bevuto un po'! Anche John Lennon disse "volevamo suonare rock 'n roll e non sapendolo fare abbiamo creato lo stile dei Beatles". Bisogna sapere, ma poi buttare via. La cosa importante è riuscire a cogliere sé stessi. Io non ci penso troppo su, non penso troppo allo stile».



Chi lo conosce, con gli eccentrici baffi che lo proiettano in una cartolina degli anni '50, con il costume a righe orizzontali e una canottiera smanicata, sa che le sue canzoni non somigliano a nulla, si trovano a metà strada tra la poesia popolare e una saggezza intrisa d'ironia. Gli piace scherzare, questo è sicuro: «A chi verrà a sentirmi dico di non aspettarsi nulla - ridacchia Rondelli - ma alla fine va bene anche per chi deciderà di non venire, tanto mi pagano uguale. Mi sento una grande prostituta da palcoscenico, come "donnaccia" (il termine usato da Bobo era più comune, ndr) sono rinomata».



Allora arriviamo al disco, "A Famous Local Singer", che l'ha spinto verso scenari meno intimisti: «Ho fatto un disco musicale piuttosto che di pensieri. Ci sono ritmi diversi, una sezione di fiati. Durante i concerti quasi sparisco io, mentre vince la voglia di ballare e cantare, mettendosi in mezzo alla gente. Sì, l'idea della festa è ciò che mi ha ispirato… abbiamo suonato per strada con il megafono. E' un modo per non fermarsi di fronte alla crisi: se non ci chiamano nei locali, suoneremo in strada! Ma bisogna stare attenti, chi fa tanta festa finisce che la vita fa la festa a lui».



Il cantautore toscano suonerà davanti ad orecchie dotate di buon gusto, che l'ammirano senza che il suo nome sia ancora sbarcato nel calderone del "popolare": «Fortunatamente non m'hanno preso a Sanremo - spiega dialogando sull'essere considerato un artista di nicchia - se qualcuno mi criticasse in caso di maggior successo replicherei "magari avessi venduto qualcosa"! C'è un abuso del delegare la purezza a chi canta due stornelli. Da parte mia c'è sempre stato il rifiuto all'idea di star, mi definisco un grande "brodo Star". Del resto il contatto con il mondo commerciale, con gli alberghi a 5 stelle, può frenare la voglia di raccontare sé stessi».



Bobo Rondelli non canta spesso a Perugia, nonostante in molti l'aspettano ogni volta: «I fatti di cronaca che hanno danneggiato Perugia? Per me sono storie utili a coprire altre cose, come un operaio che muore cadendo dall'impalcatura o qualcuno che si suicida per un sistema sbagliato. A Perugia è caccia alle streghe, prendono piede le dicerie, le superstizioni. Attualmente in Italia c'è molto "zombismo" a livello di emozioni, le persone non sentono nulla, sembra la fase di preparazione al nazismo! Te ne accorgi su internet, dove i ragazzini ridono sulla discriminazione o l'omofobia. Un modo per arrivare a lavorar le menti è anche l'umorismo». L'importante è saper apprezzare il lato poetico della vita, anche attraverso gli stornelli appassionati che ci regalerà mercoledì "il viaggiatore di sogni".
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