Conca Ternana: la siccità sta iniziando a presentare il conto

Un terreno riarso
di Marcello Guerrieri
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Martedì 2 Aprile 2019, 19:08
Nella Conca ternana ora si sta irrigando il frumento e tutte le colture autunnali come l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere che soffrono la prolungata siccità: “Non era mai accaduto a memoria d’uomo che fosse necessario questo tipo di aiuto, un soccorso di questo genere ma la siccità è così stringente che tutte le misure sono buone”. Lo spiega Leonardo Fontanella un agricoltore narnese, con molti interessi anche nella Conca. Data la persistente mancanza d’acqua il Consorzio di Bonifica Tevere - Nera ha riaperto le chiuse per le irrigazioni che per solito vengono usate per altre colture. Si aspetta la pioggia ma si aspetta ormai da tanto, troppo, tempo. E non arriva. Se entro una decina di giorni le cateratte del cielo non si apriranno ci saranno gravi problemi per la raccolta del frumento ma anche per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso e pomodoro per i terreni che nel frattempo si sono inariditi per la mancanza di pioggia. Non destano meno preoccupazione anche le piante da frutto fiorite in anticipo per le alte temperature e gli ortaggi la cui carenza ha già determinato un aumento significativo sui banchi di vendita.
E se nella conca un certo sollievo lo sta dando la irrigazione straordinaria nei terreni collinari invece la situazione è drammatica. Ed è una situazione che interessa almeno quattromila aziende di dimensioni più o meno grandi. A queste vanno poi aggiunte le tremila di Orvieto. “Siamo arrivati, purtroppo alla resa dei conti del cambiamento climatico – spiega Leonardo Comaschi, responsabile provinciale della Confederazione degli agricoltori, della Cia – si deve fare per forza una selezione di quello che si deve coltivare. Eccome. Sono finiti i tempi della improvvisazione”. Anche alla Coldiretti, occhi attenti alla siccità. “Continuasse così avremmo dei danni superiori a quelli di due anni fa – spiega Albano Agabiti, il presidente – stiamo attentamente monitorando quello che accadendo”.
Alla mancanza di pioggia poi si è accompagnato pure l’escursione termica: in questo periodo le notti sono fredde mentre la temperatura sale di quasi venti gradi durante il giorno: è una condizione che le piante soffrono in modo particolare e che aggiunge danno al danno. Poi ci è accorti che nella Conca Ternana, vuoi per il microclima, vuoi per le correnti in quota, c’è stata molto meno precipitazione che nel resto della Regione, nella provincia di Perugia. Alla Coldiretti non sono ancora pronti ad una richiesta di aiuto: “Stiamo monitorando in maniera costante l’evoluzione della temperatura e della piovosità – spiegano – d’altra parte i nostri occhi e le nostre orecchie sono gli agricoltori, dei quali stiamo raccogliendo le lamentele e le preoccupazioni”. Alla Coldiretti spingono anche ad una realizzazione di impianti come quelli in Comune di Sangemini, dove sono stati realizzati dei piccoli laghi, che poi servono nei periodi di magra. “Tutte le azioni perché si riesca a trattenere al massimo le precipitazioni sono da perseguire dice Leonardo Cremaschi. Al momento dell’acqua che arriva dal cielo, solo l’undici per cento viene adoperata dagli agricoltori.
 
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