Collescipoli: dopo l'ultimo alimentari, a rischio chiusura anche il centro sociale

Collescipoli: dopo l'ultimo alimentari, a rischio chiusura anche il centro sociale
di Monica Di Lecce
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Giovedì 24 Novembre 2022, 00:02

Era un sabato mattina di fine ottobre quando il Messaggero andando a visitare Collescipoli aveva trovato l’unico punto di aggregazione aperto del borgo nel Centro sociale. Qui un gruppo di amici si stava incontrando per un caffè, una partita a carte e a biliardo e discorreva dello spopolamento di questo centro e della chiusura dell’ultima attività commerciale di vicinato, il genere alimentari, avvenuta solo pochi giorni prima. A distanza di qualche settimana anche per quel centro sociale si intravede la fine. Intanto è stato messo in vendita il biliardo ma questo è solo un segnale, un preludio che a breve anche questa attività sarà costretta a chiudere i battenti. E se le difficoltà erano da tempo nell’aria, ora l’interruzione si fa sempre più concreta. A lanciare il grido d’allarme è l’associazione L’Astrolabio.

«E’ di questi giorni la notizia che ha fatto sobbalzare tutto il borgo – scrive l’associazione del presidente Giuseppe Rogari - l’unico punto di ritrovo/bar/centro sociale, sta mettendo in vendita le proprie attrezzature e forse presto chiuderà i battenti. Ricordiamo che il Centro Sociale Collescipoli è riuscito in tanti anni a rimanere aperto con tanti sacrifici, organizzando ogni anno la sagra degli gnocchetti fornendo un punto di riferimento per tutta la collettività». Sagra che dopo vent’anni di gestione da parte del Centro è passata alla Pro loco. E, come recita il detto “il paese è piccolo e la gente mormora”, più di qualcuno a Collescipoli parla di “scippo” che ha dato il colpo di grazia al centro sociale, come se le due realtà, anziché muoversi in sinergia, operassero “in concorrenza”.

Sta di fatto, in ogni caso, che oggi il Centro sociale è in agonia.

Nella sua lettera di denuncia L’Astrolabio osserva che: «il centro sociale negli anni non è stato supportato dal Comune, che gli ha negato anche due piccole stanze del Chiostro di Santa Cecilia. Oggi tutti ci domandiamo se l’amministrazione comunale farà finalmente qualcosa per fermare questa emorragia economica sociale, comprendendo, finalmente, che il centro storico di Collescipoli è una risorsa e non un problema».  

Se la “desertificazione” di Collescipoli è eclatante, non va meglio in altri borghi. A Collestatte, per esempio, c’è il progetto di un centro sportivo che dovrebbe rappresentare un luogo di aggregazione per i giovani della zona e invece è rimasto incompiuto. E’ stato costruito lo “scheletro” dell’immobile a servizio dell’impianto stesso, che avrebbe dovuto ospitare al primo piano gli spogliatoi e nella parte superiore accogliere un punto ristoro. In corso d’opera, però, sono aumentati i costi del progetto e quella struttura è rimasta così, non finita e abbandonata, in mezzo al parco fluviale del Nera.

«Mentre Palazzo Spada pensa solo alle grandi opere - commenta il gruppo consiliare M5S - le frazioni sono abbandonate a se stesse. Nulla si muove e poco interessa agli assessori delegati e al sindaco».

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