La collegiata di Santa Maria Maggiore si trova nel punto più elevato del colle e risale al XII secolo, anche se la sua attuale fisionomia pare essere conseguente ad un insieme di opere che vanno dal XIV al XIX secolo. Depositaria di numerose opere pittoriche e scultoree d'artisti famosi, la Collegiata di Santa Maria Maggiore si sfregia anche di un organo a sette registri, rarissima opera del fiammingo gesuita Willem Hermans del 1678.
A seguito del terremoto la chiesa è stata danneggiata nella parte della facciata con segni profondi di distacco murario che ne ha determinato l’inagibilità. Il progetto di restauro dell’architetto Leonelli Paolo è stato accolto dalla CEI che ha preso in carico 75% del costo. La Fondazione CARIT ha provveduto al restante 25%, oltre agli extra sorti nel corso dei lavori. I lavori di consolidamento della facciata sono stati eseguiti dall'impresa Edile Artigiana s.n.c. di Pancrazi Roberto e Mauro e quelli di ripristino degli affreschi dal restauratore Giovanni Castelletta.
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