Terni, erba e coca a domicilio: stroncato giro di spaccio

Terni, erba e coca a domicilio: stroncato giro di spaccio
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 09:06

Lo spaccio di cocaina e hascisc avviene alla luce del sole.

A Narni la droga viene passata di mano in piazza Garibaldi e al parco dello Scalo, accanto ai bambini che giocano. Per comprarla c'è gente che fa pure trenta chilometri e che arriva dall'amerino. Che acquista la droga per soddisfare i clienti dei centri più piccoli. A Terni invece vale la regola della consegna a domicilio o in ufficio. Per facilitare le cose e passare inosservato, c'è pure il pusher che imbuca le dosi direttamente nella cassetta della posta. Un escamotage che dà il nome all'operazione antidroga Mailbox messa a segno dalla quarta sezione della squadra mobile ternana, coordinata da Davide Caldarozzi. Un'indagine complessa che ha portato all'esecuzione di quattro misure cautelari firmate dal gip, Barbara di Giovannantonio e richieste dal pm, Elena Neri. In carcere, all'alba di martedì, sono finiti Luigi Esposito, 35 anni, che vive a Terni e gestisce un noto ristorante, Carlo Margheriti, 51 anni, che abita a Ferentillo, e Adriatik Saraci, 30 anni, albanese che da anni vive a Narni. Irreperibile ma attivamente ricercato dalla polizia un nordafricano. Per M.G., 51 anni, di Ferentillo, arrestato a maggio dall'antidroga per il possesso di 110 piante di marijuana che coltivava in un terreno a Giuncano e che la polizia ha scoperto grazie al drone, è scattato l'obbligo di firma. Per tutti, con precedenti specifici, l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti.

L'indagine dell'antidroga è partita dall'arresto di un 35enne ternano trovato con 60 grammi di cocaina. E' il 15 gennaio. Il traffico del suo smartphone restituisce i significativi contatti con Esposito e Margheriti, già segnalati per spaccio. Gli investigatori della Mobile trovano la conferma che i due riescono a fare affari d'oro, da diverse migliaia di euro al mese, grazie alla cessione di sostanziosi quantitativi di cocaina sulla piazza ternana. I loro sono clienti insospettabili della Terni bene, gente che non bada a spese. Al punto che, per pagare la droga, qualcuno non esita a consegnare il proprio bancomat con relativo pin allo spacciatore, che poi si reca fisicamente allo sportello bancario per prelevare le somme dovute. Tra i maggiori acquirenti di Esposito e Margheriti, stando alle carte d'accusa, c'è Adriatik Saraci. Che compra la droga per poi rivenderla sulla piazza di Narni. Tra i suoi clienti più assidui c'è una donna di 48 anni di Lugnano in Teverina. Fermata il 6 maggio con dieci grammi di cocaina da spacciare nel suo paese. E un uomo di Otricoli, che riforniva i suoi compaesani. Le cessioni di stupefacenti a Narni il trentenne albanese, che ha un fratello arrestato dalla polizia nell'ambito dell'operazione Daku con 200 chili di marijuana, le fa in pieno giorno, in piazza o al parco di Narni Scalo, senza crearsi scrupoli. E senza immaginare, come del resto gli altri indagati, che da mesi ogni movimento si svolge sotto la lente d'ingrandimento di investigatori esperti. Che, col coordinamento della procura, mettono insieme decine di intercettazioni telefoniche e ambientali decisive per l'indagine contro lo spaccio di droga. Domani per gli arrestati l'appuntamento con l'interrogatorio di garanzia.

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