"Cobra, dalla materia al segno": una mostra al Caos curata da Pasquale Fameli

"Cobra, dalla materia al segno": una mostra al Caos curata da Pasquale Fameli
di Aurora Provantini
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 20:05 - Ultimo aggiornamento: 20:15

Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam sono le capitali dei paesi d'origine dei principali artisti fondatori del gruppo CoBra. E “CoBra, dalla materia al segno” è il titolo della mostra che si inaugura sabato 19 giugno, alle ore 18, al Caos di Terni. I soggetti preferiti dei cosiddetti “Cobra” erano immagini fantastiche derivate dal folclore nordico, da simboli mistici dell'inconscio, talvolta infantili,  carichi però di pathos e di spontaneità. La mostra, a cura di Pasquale Fameli, è incentrata su una delle più interessanti e originali declinazioni dell’Informale europeo ed è allestita presso la Sala Ronchini.  Raduna una campionatura di opere provenienti sia dalle collezioni del museo cittadino intitolato ad Aurelio De Felice sia da collezioni private del Paese. Accanto a quadri di Alechinsky, Karel Appel, Constant, Guillaume Corneille, Christian Dotremont e Asger Jorn, figurano opere di artisti a loro molto vicini come Jean-Michel Atlan e Raoul Ubac. Completano il percorso espositivo cataloghi d’epoca, manifesti, locandine ed esemplari di riviste redatte dalla stessa compagine.

Il gruppo CoBra nasce al Café dell’Hôtel Notre Dame di Parigi nel 1948 dalla rifusione di altri gruppi artistici di ascendenza surrealista – l’olandese Reflex, il danese Hørst e il belga Surréalisme révolutionnaire – in aperta polemica con il Surrealismo stesso. L’avventura del gruppo si conclude in pochi anni, nel 1951, dopo la collettiva ordinata al Palais des Beaux-Arts di Liegi.  Nel passaggio dalla tela al foglio, ossia dalla pittura alla litografia e alla serigrafia, gli artisti di CoBra stemperano le densità e gli spessori della pittura informale, accentuando la liquidità di segni e forme.  Nel percorso della mostra, particolare attenzione è riservata a Christian Dotremont, poeta ed intellettuale ideatore del nome del gruppo e teorico del gruppo stesso.

A lui si deve infatti l’introduzione delle tesi di Henri Lefebvre sull’importanza delle trasformazioni estetiche nella vita quotidiana. Dotremont è stato anche autore di “poesie dipinte” e “logogrammi” che ricordano le calligrafie mediorientali. All’interno del catalogo, realizzato appositamente per la mostra, è presente un testo di Carlo Terrosi incentrato proprio sulla figura di Dotremont. 

La mostra resterà aperta dal giovedi alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 (ingresso gratuito) fino al 12 settembre 2021.

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